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LA CASE HISTORY

Vino, il futuro è il fuori casa (abbinato all’on line): la rotta tracciata da Signorvino

La strategia dell’enocatena italiana, con 21 store (l’ultimo a aperto a Fidenza), e che guarda a nuove aperture a Roma e Milano, nonostante il Covid
FUORI CASA, ON LINE, SIGNORVINO, vino, Italia
Luca Pizzighella e Federico Veronesi, guida di Signorvino, nello store di Fidenza

Il boom dell’e-commerce del vino in tempo di Covid è sotto gli occhi di tutti. E che questo canale abbia un futuro radioso ad attenderlo, lo dicono in tanti investimenti milionari attirati dalle più importanti piattaforme italiane ed internazionali raccontati in questi mesi. Eppure, è altrettanto forte la convinzione che ristorazione, fuori casa e condivisione “in presenza”, restino pilastri del mondo del vino, soprattutto di quello a più alto valore aggiunto. Ecco perchè c’è chi, nonostante le difficoltà evidenti legate alla pandemia, continua ad investire nell’esperienza del vino “in store”, abbinando a questa un servizio di e-commerce. Come Signorvino, la più grande enocatena d’Italia fondata da Sandro Veronesi (patron di Calzedonia), che, proprio nei mesi del Covid, ha continuato ad aprire negozi (21 ora in totale, con le nuove aperture, da luglio 2020 ad oggi, a Parma, poi a Roma in Viale Maximo, e ancora a Milano, sui Navigli, alla recentissima apertura a Fidenza, mentre è già in calendario una nuova apertura a Roma, in Piazza Barberini, così come un nuovo store a Milano Porta Garibaldi), segno sia di una fiducia nella ripartenza, sia della convinzione che l’esperienza del vino abbinato al cibo, condiviso dal vivo nei luoghi storici della convivialità “pubblica”, come i ristoranti e i locali, sia una chiave imprescindibile per il futuro del vino, che non può dipendere da un pur crescente (anche in qualità) consumo solo domestico.
E proprio l’aver abbinato un nuovo servizio on line (con un approccio O2O, On Line To Off Line, che copre il 16% degli acquisti rispetto al 84% delle vendite tradizionali in negozio, e che prevede la possibilità di prenotare il proprio ordine nel punto vendita fisico per poi andare a ritirarlo personalmente) all’esperienza “in store”, che resta il punto cardine, è quello che ha permesso a Signorvino di patire di meno il danno, che pure è stato ingente, delle restrizioni legate alla Pandemia, come ha detto il brand manager Luca Pizzighella: “se la ristorazione nel suo complesso accusa perdite del -60%, noi abbiamo visto un calo del -40% in un anno in cui il fuori casa è stato a lungo fermo o con forti limitazioni. Tuttavia la pandemia ha accelerato il trend di maggior spesa per bottiglia, un processo di premiumizzazione generato dal maggior potere di acquisto determinato dalla chiusura della ristorazione”. A livello di trend, gli store Signorvino, nel 2020 ha visto i vini rossi primeggiare con una incidenza a valore sulle vendite al 45% , davanti agli spumanti (30%). Tra le grandi denominazioni rossiste, al top c’è l’Amarone della Valpolicella, che rappresenta il 9% dei volumi commercializzati, contro il 4% del Barolo e il 3% del Brunello di Montalcino, guardando alle tre più importanti denominazioni, per blasone, del vino italiano.

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