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EVENTI IN PANDEMIA

Chianti Classico, l’Anteprima diventa mondiale, tra Firenze, Londra, New York e Chicago

La tradizionale “Collection” del Consorzio diventa “Connection”, ibrido tra fisico e digitale. Ed a giugno si replica a Monaco di Baviera e Tokyo

Se il mondo non può andare in Chianti Classico, il Gallo Nero canta nel mondo, con la “Chianti Classico Collection” che, per le Anteprime in tempo di pandemia, diventa “Connection”: il Consorzio, guidato da Giovanni Manetti, il 20-21 maggio sperimenta un format ibrido tra fisico e digitale, mandando in scena una sorta di “Chianti Classico Day” diffuso nel mondo, a Firenze ed in collegamento con Londra, New York e Chicago (il 22-23 giugno toccherà poi a Monaco di Baviera ed il 30 giugno a Tokyo). Tutto esclusivamente su invito e rivolto ad un selezionato pubblico di settore. D’altronde, il Chianti Classico, una delle denominazioni più importanti del vino di Toscana e d’Italia, e sulla cresta dell’onda da anni, pur legatissimo a qui territori ed a quei confini già sanciti nel 1716 il Granduca Cosimo III de’ Medici, ha il mondo come riferimento, visto che all’export, in 150 Paesi, finisce l’80% della produzione. E per cavalcare un 2021 partito benissimo, con il +22% di bottiglie vendute nel primo trimestre (sullo stesso periodo del 2020), per la prima volta il Consorzio lancia un format ibrido tra degustazione in presenza degli addetti ai lavori e interazione on line con i produttori. Tramite la piattaforma finlandese Brella, integrata con il nuovo catalogo virtuale sviluppato da Bottlebooks, ciascun partecipante potrà fissare appuntamenti o interagire in chat con i produttori nella degustazione. Un’edizione globale che promette numeri importanti: sono attese oltre 2.800 persone tra addetti ai lavori e giornalisti, per degustare 10.000 bottiglie delle oltre 400 etichette presentate. In degustazione il Gallo Nero nelle sue declinazioni: 196 etichette di Chianti Classico annata, cui si aggiungono nove anteprime della vendemmia 2020, 139 di Chianti Classico Riserva e 98 di Chianti Classico Gran Selezione.
Ma a Firenze ci saranno anche altre novità. Quest’anno la “Connection” (tradizionalmente alla Stazione Leopolda, ndr) sarà di scena nel Chiostro Grande del Museo di Santa Maria Novella, il convento domenicano risalente al secolo XIV della Basilica di Santa Maria Novella, luogo simbolo del Rinascimento: splendidamente affrescato, è il chiostro più grande della città, edificato a metà del Trecento, da cui si accede all’antica Farmacia di Santa Maria Novella e alla Cappella dei Papi, realizzata in quelli che erano gli appartamenti papali, il “Laterano fiorentino”, affrescata dal Pontormo.
“L’edizione 2021 è un inizio - dichiara il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Giovanni Manetti - torniamo a presentare i nostri vini in uno scenario del tutto diverso a febbraio 2020, che ci richiede di saper rispondere con prontezza alle nuove esigenze. Questa lunga interruzione dei viaggi internazionali ci ha spinto a trovare soluzioni alternative, e mai come in questo momento è importante sentire vicini i nostri interlocutori all’estero. I mercati della nostra “Connection” tutti insieme assorbono oltre il 70% della nostra produzione. Una formula ibrida assicura massima sicurezza a chi degusta in presenza e al contempo moltiplica le possibilità di noi viticoltori di interfacciarci sui mercati. Con la “Chianti Classico Connection” intendiamo proprio proiettarci nel futuro con questo spirito: l’unione di tradizione e innovazione. Tengo a sottolineare che, grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Firenze, anche la location incarna questo punto di incontro: Santa Maria Novella è il cuore nevralgico della città, e il Chiostro Grande è esattamente una delle punte del Rinascimento, la facciata della Basilica ad opera di Leon Battista Alberti, e il capolavoro del razionalismo italiano di Giovanni Michelucci, la Stazione Centrale di Firenze”.

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