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IL PROGETTO

Idee di territorio: in Friuli nasce la “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio”

A crearla cantine storiche e leader come Castello di Spessa, Livon, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica & Venica e Pascolo
CASTELLO DI SPESSA, COLLIO, LIVON, PINOT BIANCO, RETE DI IMPRESA, RUSSIZ SUPERIORE, SCHIOPETTO, TOROS, VENICA & VENICA E PASCOLO, Italia
Idee di territorio: in Friuli nasce la “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio”

Non competitor sul mercato, ma alleate per valorizzare un tratto distintivo della produzione di eccellenze dal Friuli Venezia Giulia, ovvero la capacità di un vitigno internazionale come il Pinot Bianco di esprimere le peculiarità di una terra unica come il Collio. Nasce da questa visione la “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio”, che mette insieme sette nomi storici e di primo piano del vino friulano come Castello di Spessa, Livon, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica & Venica e Pascolo, tra i cui filari, a Ruttars a Dolegna del Collio, è stata presentato il progetto. Per voce di uno dei patriachi del vino italiano, Marco Felluga, più di 90 anni di storia del vino friulano, che, da tempo immemorabile, auspicava questa unione: “la giornata di oggi è molto speciale, è come una consacrazione”.
Siamo in una terra - un’area collinare divisa tra Italia e Slovenia - dove, anche se il Pinot Grigio è la parte dominante con il 30% della produzione, il Pinot Bianco, che oggi è inferiore al 10% (per un volume intorno alle 76.000 bottiglie), ha una sua espressione precisa di estrema qualità. La “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio” è un progetto innovativo promosso da cantine che credono infatti in questo vitigno come simbolo di una produzione di eccellenza, in una Regione nota nel mondo proprio per i suoi vini bianchi. Uno degli obiettivi della “Rete d’impresa” è esaltare le peculiarità del territorio: per questo le sette famiglie si considerano “sentinelle” del Collio, con l’intento di preservare il Pinot Bianco e lanciarlo nel firmamento dei vitigni a bacca bianca più conosciuti ed apprezzati.
“Il Pinot Bianco è un vino da condivisione, un vino intimo - spiegano le sette cantine (Castello di Spessa, Livon, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica & Venica e Pascolo) - che unisce le persone e crea nuovi legami. Fin dal grappolo si capisce che il nettare che nascerà non potrà essere comune: il grappolo stesso nasce chiuso a pugno, compatto, gli acini si stringono vicini per proteggersi dall’esterno. Come una famiglia, in cui ognuno si sostiene a vicenda. Così anche le aziende del Pinot Bianco nel Collio, hanno scelto di unire gli intenti ed ergersi a protezione del proprio territorio, creando un progetto comune che possa innalzare il valore non solo del Pinot Bianco, che qui trova un terreno ideale per generare vini di struttura, longevi e apprezzati ovunque, ma anche del Collio stesso e di tutte le famiglie che lo vivono ogni giorno”. D’altronde, il Pinot Bianco, è ormai un vitigno storico, nel Collio. “Da oltre 150 anni ha preso fissa dimora anche nel territorio friulano, trovando le condizioni climatiche ottimali per esaltare tutte le sue qualità con discrezione, senza mai esagerare.
Di difficile gestione, ama le zone fresche, necessita di una buona illuminazione e richiede molta cura. Un vitigno delicato, tra i filari ma anche nel calice: il vino Pinot Bianco conquista con la sua finezza, come una fresca carezza in bocca, e si può quindi considerare tra i vini bianchi più eleganti al mondo”.
L’arrivo delle prime barbatelle di Pinot bianco nel Collio Goriziano (allora Friuli Austriaco) si deve al Conte La Tour di Capriva, alla fine del XIX secolo. I vecchi lo chiamano ancora Borgogna bianco, com’era presentato nel catalogo del 1863, con questa annotazione: “varietà coltivata a Lestizza da più di 20 anni, il cui frutto dà vino squisito”. Oggi, tra i simboli del Collio.

Focus - I vini della “Rete d’impresa Pinot Bianco nel Collio”
Castello di Spessa “Santarosa” Doc Collio
Di colore giallo paglierino con note dorate, al naso risulta ampio ed intenso con note tropicali e floreali dolci. Al palato è estremamente raffinato, con note fruttate di mela bianca, pera e note di fiori d’acacia. Morbido e vellutato, ha un’ottima persistenza.

Livon Doc Collio
Di colore giallo paglierino, ha un profumo delicato ed elegantissimo, ricco di sfumature, in cui l’olfatto si diletta nella ricerca dei fiori di campo, del ciliegio, dell’albicocca, della mela. Il sapore è asciutto e corposo. Vendemmia effettuata interamente a mano in cassette, con macerazione a freddo in pressa orizzontale della durata di otto ore e successiva pulitura del mosto per decantazione. La fermentazione avviene in vasche in acciaio ad una temperatura controllata di 18°C. Terminata la fermentazione, il prodotto così ottenuto non viene travasato e rimane quindi a maturare negli stessi contenitori per circa cinque mesi mantenendolo ad una temperatura costante. Concluso tale periodo viene effettuato l’imbottigliamento a cui fa seguito l’affinamento in bottiglia prima che il vino inizi ad essere distribuito.

Pascolo Doc Collio
Il vitigno che più di tutti valorizza al meglio le caratteristiche del cru di Ruttàrs. Trae vantaggio dall’esposizione soleggiata garantendo uve mature e ricche, dall’escursione termica conservando aromi fragranti e freschezza gustativa e dal terreno di ponca esibendo un tratto salino molto personale in bocca. Il risultato è un vino elegante, pieno e strutturato pur restando godibile ed estremamente piacevole come il Pinot bianco dovrebbe sempre essere. Il paradigma dell’eleganza dei nostri bianchi. Vino delicato, fragrante, complesso, misurato e mai esuberante, è il compagno ideale di chi è intenditore. Più volte citato dalle Guide nazionali tra le migliori versioni italiane di Pinot bianco, è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione.

Russiz Superiore Doc Collio
Dopo la raccolta, le uve vengono separate dal raspo. Il succo e la polpa subiscono una macerazione a freddo, quindi una lieve pressatura che consente la separazione dalle bucce. Il mosto ottenuto viene posto a fermentare in contenitori di acciaio. Il vino viene lasciato riposare circa sei mesi sui lieviti e poi in bottiglia. Giallo paglierino con sfumature verdoline. Profumo intenso, le note fruttate e floreali si fondono in uno splendido connubio. Nell’avvolgente insieme, spiccano i profumi di pesca matura, mela e frutti a polpa bianca, fiori di campo e ginestra. In bocca si apre a sensazioni ricche e polpose.

Mario Schiopetto Doc Collio
Il Pinot Bianco è stato posto a dimora in zona ventilata e in terreno prevalentemente marnoso, produce grappoli piccoli e compatti, gli acini sono rotondi di colore giallo dorato. La raccolta di queste uve è manuale, la pressatura soffice a cui segue un breve periodo di decantazione in totale assenza di anidride solforosa. La fermentazione avviene in vasche inox con innesto di pied de cuve a temperatura controllata, mentre l’affinamento successivo si compie sui lieviti per 8 mesi. Il colore è paglierino luminoso, giallo dorato; le sensazioni sono raffinate di frutta matura e agrumi, note vanigliate che si fondono a note floreali che rendono il profumo fresco e avvolgente; gusto sapido, cremoso e persistente.

Toros Doc Collio
La vendemmia avviene i primi di settembre; la vinificazione è effettuata con pressatura soffice a polmone con temperatura controllata. Il colore è giallo paglierino carico, il profumo di crosta di pane, il sapore caratteristico asciutto, strutturato e persistente.

Venica Talis Doc Collio
Talis significa tarassaco friulano, le uve sono raccolte a mano, e dà un vino dal colore giallo paglierino vivace con riflessi dorati, É un vino dal profumo netto e pulito, fine, persistente e di intensità crescente, con note armoniche di fiori di campo, camomilla, ginestra, scorza di limone, nespola e mela renetta, che con l’invecchiamento si trasformano in sentori di fienagione ed erbe officinali essiccate. Al palato il Pinot Bianco è deciso e nel contempo gentile. Il sorso è vivo e fresco, di ricca sapidità, con sfiziosi rimandi floreali e fruttati. Consistente, strutturato e persistente, pulito ed equilibrato per acidità ed intensità gustativa. Una mineralità elegante persiste anche nel finale.

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