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MARCHI STORICI SUL WEB

Francesca Bardelli Nonino: “distillare” i valori di un brand per avere successo (anche) sui social

Ultima generazione della famiglia Nonino, professionista della comunicazione, è l’“influencer della grappa” e si batte per la trasparenza in etichetta

“Avevo studiato economia e finanza, ma poi ho capito che mi piaceva comunicare. E c’erano tante cose bellissime da raccontare di Nonino Distillatori: un mix incredibile tra un’azienda di famiglia che ha rivoluzionato il mondo della grappa, che è la migliore distilleria del mondo ma anche una casa-bottega come una volta che produce anche conserve e marmellate. Una realtà “piccola” e semplice ma con un grande brand fatto di dedizione, passione e tenacia, con alle spalle oltre 120 anni di storia e di battaglie per far capire al mondo che la grappa non era solo l’“acqua di fuoco” che bruciava la fame ma un distillato meraviglioso, portate avanti dai miei nonni innamorati del proprio lavoro, della grappa ma anche dell’italianità. Difficile da farlo percepire online, ma i video studiati a tavolino sarebbero meno efficaci di una diretta con “Nostra Signora della Grappa” (come Gianni Brera chiamava Giannola Nonino, ma anche il grande “Gino” Veronelli, con i quali una delle personalità più grandi che ha avuto questo mondo, “duettava”, ndr) che si racconta o tra i pomodori dell’orto, perché la realtà della Nonino è quotidianità e spontaneità, è legata alla tradizione della distillazione artigianale ed alla terra del Friuli, ai tempi della natura e al rispetto della qualità”. È così che Francesca Bardelli Nonino, 31 anni, ultima generazione della Grappa Nonino, la storica azienda di famiglia guidata da Benito e Giannola Nonino con le figlie Cristina, Elisabetta ed Antonella, della quale cura la comunicazione, mette insieme con professionalità, passione e soprattutto spontaneità, il racconto di una storia imprenditoriale “illuminata”, la condivisione dei valori di uno dei brand più importanti del made in Italy - che sono quelli di famiglia - e le nuove frontiere dei social network. Il risultato è un successo, tradotto in un vero e proprio boom di followers nell’ultimo anno, da Instagram a Facebook, fino a Linkedin, la piattaforma di business dove i contatti sono più che triplicati, passando da 9.000 a 27.000, e che le è valso il riconoscimento di “influencer della grappa”.
Tra masterclass guidate, pillole sulla distillazione artigianale, ricette di cocktail a base di grappa ma anche di autentici aperitivi all’italiana, food pairing e mixology, e molto altro, come le video-storie “da casa” che vanno per la maggiore “perché non c’è pianificazione ma solo io, la mia famiglia ed il mio smartphone”, il suo è il racconto di un marchio “visionario”, nel senso buono del termine, come dice la nonna Giannola Nonino. La “grappaiola” più rivoluzionaria d’Italia come la chiama Francesca, per la prima volta in diretta su Instagram grazie alla nipote (che è anche sommelier e professionista Wset), prima donna a distillare una grappa Cru Monovitigno a Percoto, iniziando con il Picolit nel 1973, alla presenza di Veronelli, consapevole che da quel momento in poi il mondo dei distillati non sarebbe stato più lo stesso. Un’epopea tutta italiana consacrata dal riconoscimento di “Spirit Brand-Distiller of the Year 2019” per “Wine Enthusiast”, capace da sempre di guardare al futuro ed al passo con i tempi come pochi brand storici riescono a fare, con il Nonino BotanicalDrink “Aperitivo dell’Anno 2021 International” al Meiningers International Spirits Award, e l’Amaro Nonino Quintessentia “Chairman’s Trophy” alla Ultimate Spirit Challenge 2021, dalle antiche ricette di famiglia create e reinventate negli anni Quaranta da Silvia Nonino, prima donna “Mastro Distillatrice” in Italia, e poi dalle nipoti Cristina, Elisabetta ed Antonella. Sognatrice ma con i piedi nella sua terra, Giannola Nonino ha condiviso le sue idee per la sua azienda e per il made in Italy con i più importanti intellettuali della nostra epoca, vincitori del Premio Nonino, nato nel 1975 e riuscito spesso ad anticipare il Nobel. Come, solo per fare un esempio, il grande filosofo Edgar Morin che, nei giorni scorsi, l’ha voluta al suo fianco all’Eliseo a Parigi per celebrare 100 anni con il Presidente Macron.
Una storia che Francesca ripercorre con noi con la sua spontaneità e commuovendosi, perché “sono molto onesta: se sono qui è perché ho avuto in famiglia persone meravigliose, ma il ruolo della nonna mi ha toccato dentro, per la rivoluzione che ha fatto con il nonno, per il fatto di avere in famiglia una donna così forte che negli anni Sessanta è riuscita ad essere un’imprenditrice di successo, grazie anche ad un marito controcorrente nell’averla al suo fianco. E io voglio continuare quella rivoluzione”. E da “influencer della grappa” la sua battaglia ce l’ha e ben chiara: “quella della trasparenza in etichetta, per proteggere la qualità della grappa e rendere obbligatorio il nome del distillatore se diverso dall’imbottigliatore, come i miei nonni hanno sempre chiesto. Ho fatto dei mini-video e dei post su come riconoscere la vera grappa artigianale ed invecchiata e sulla distillazione: pensavo fossero argomenti “difficili” per i social, ma comunicando nel modo giusto il pubblico ha dimostrato di non avere età nemmeno per la grappa, che è il distillato italiano per eccellenza ed un simbolo della nostra storia e cultura, ma che ha una versatilità incredibile come la mia famiglia sostiene da sempre. La mia famiglia è la mia azienda, e la mia azienda è la mia famiglia - conclude - e so che tutta la mia famiglia vuole che ci sia orgoglio dietro ad un prodotto Nonino, sentirsi rappresentati, che siano rappresentate la qualità e l’artigianalità, in una parola il made in Italy”.

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