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MERCATI DEL MONDO

Vino italiano, export a +13% nei primi 7 mesi del 2022. I dati Istat, analizzati da WineNews

Spedizioni a 4,5 miliardi di euro. Ma la crescita rallenta. Bene Usa, Uk, Germania e Canada. Mentre l’Italia conquista la Francia (+32,7%)
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Vino italiano, export a +13% nei primi 7 mesi 2022. I dati Istat, analizzati da WineNews

Resta in terreno positivo, ma continua a frenare, come ampiamente previsto e prevedibile, la crescita delle esportazioni del vino italiano. Se i dati Istat, analizzati da WineNews, nei primi 2 mesi 2022 registravano un corposo +21% (sullo stesso periodo 2021), per “scendere” ad un +13,5% nella prima metà 2022, i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica Italiana, relativi a luglio 2022, confermano il trend di rallentamento, segnando un +13% nel complesso, per un valore di 4,5 miliardi di euro.
Un dato, comunque, da salutare con ottimismo, peraltro calcolato su un 2021 che, vale la pena ricordarlo, si era chiuso con il record di 7,1 miliardi di euro di esportazioni, con +12,4% sul 2020. Un tasso di crescita, in ogni caso, che a detta di analisti ed imprenditori sarà difficile confermare. In ogni caso, nei primi 7 mesi 2022, le spedizioni per il sistema vino italiano, anche alla luce del contesto internazionale, sono andante decisamente bene, nel complesso, con performance decisamente diverse, però da Paese a Paese.
Gli Stati Uniti, per esempio, che si confermano primo mercato per il vino italiano, con 1,1 miliardi di euro, crescono “solo” del +11,5%, quindi meno della media, così come fa la Germania, che, con il +4,6%, si attesta a 672 milioni di euro. Continua a crescere più della media, invece, il Regno Unito, che, al netto di tutte le difficoltà interne, mette a segno un robusto +19,2%, per 440 milioni di euro. Decisamente bene anche il Canada, che, con una crescita del 19,6%, supera quota 250 milioni di euro, davanti alla Svizzera, che si ferma a 245 milioni di euro, e un +6%.
Ma il mercato in cui l’Italia cresce di più, tra quelli più importanti in termini di valore assoluto, è quello della grande rivale di sempre, la Francia, che ha importato il 32,7% in più sui primi 7 mesi 2021, a quota 162 milioni di euro. Molto bene, restando in Europa, il mercato del Belgio, a 132 milioni di euro, con una crescita del +25%, così come quello di Svezia, a 127 milioni di euro, grazie ad un +6,7%. In grande recupero anche il Giappone, che si conferma il più importante tra i mercati asiatici, con un +26,8% che si traduce in 118 milioni di euro di vino italiano finito sul mercato del Sol Levante. Come immaginabile, invece, continua ad essere in terreno decisamente negativo la Russia, alle prese con la guerra di invasione in Ucraina e con le sue conseguenza, a quota 55 milioni di euro, ed in calo del -20% (nonostante il curioso +33% dell’Asti nel primo semestre 2022, come abbiamo raccontato qui), così come è ancora in calo la Cina, alle prese con una crescita economica lontana da quella a doppia cifra di qualche anno fa e ancora sulla linea della tolleranza zero contro il Covid, e dove il vino italiano fa -16%, per 63 milioni di euro.
Un quadro fin qui positivo, dunque, nel complesso, ma che, realisticamente, sarà difficile confermare, almeno in questi termini, a fine anno. Guardando soprattutto ai mercati europei, che soffrono ben più degli Usa gli effetti dell’inflazione, del caro gas e della perdita di potere di acquisto da parte dei consumatori.

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