Tutto inizia con il “Rito della Nascita” nel “Giardino dell’amore”, una vigna recintata da antichissimi muretti a secco dove la coppia di futuri sposi pianta un tralcio di vite per seguirne la crescita negli anni, come quando, nel 1881, anno di fondazione della Masseria, la contessa Sabini di Altamura portò in dote barbatelle di Primitivo per le nozze con Tommaso Schiavoni a Cuturi, nella fertile Conca d’Oro: una volta piantate, ebbero una sorprendente crescita tanto da divenire in poco tempo uno dei vini più ricchi e corposi di Puglia. Nel giorno delle nozze, con il “Rito di Dioniso”, gli sposi uniscono le masse di vino da loro scelte, creando un vino unico che rappresenterà per sempre il loro amore, in “formato Magnum”. È l’ultima tendenza nei “wine wedding”, le nozze nei vigneti italiani, come quelli del Primitivo di Manduria, dove far conoscere e riscoprire le antiche tradizioni del Salento è l’idea di Masseria Cuturi, una delle più antiche cantine di Puglia della famiglia Cracco Rossi-Chauvenet (proprietaria anche di Massimago, in Valpolicella).
La Magnum del vino degli sposi, in una cassa di legno e accompagnata da una lettera scritta da marito e moglie, viene quindi conservata in cantina per essere consegnata alla coppia con un’altra cerimonia al termine dell’affinamento. Un’idea originale, che testimonia come le cantine offrano anche a chi vuole sposarsi tra i vigneti del Belpaese, ogni tipo di servizio, non solo per la location e il banchetto, ma dal wedding planner all’allestimento, dalle bomboniere al servizio fotografico.
Del resto, le richieste di “wine wedding” fanno registrare un vero e proprio boom, come da tempo raccontiamo su WineNews. A farne una tendenza sono stati i tanti vip e personaggi famosi che hanno scelto di celebrare il matrimonio in cantina, seguiti a ruota dagli stranieri per i quali sposarsi nelle cantine italiane è l’avverarsi di un sogno, tanto che oggi, anche grazie a loro, l’Italia è in testa tra le destination wedding mondiali: nel 2022 sono stati 11.000 i sì, che hanno generato oltre 600.000 arrivi e 2 milioni di presente per un giro d’affari di 600 milioni di euro, secondo i dati presentati dall’Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e forniti dall’Osservatorio Destination Weddings in Italy, condotto da Centro Studi Turistici di Firenze per Convention Bureau Italia finanziato dal Ministero del Turismo. Inutile dire il ruolo che gioca la passione per i banchetti di nozze con vini e cucina italiani, con l’Anbc (Associazione Nazionale Banqueting e Catering) di Fipe-Confcommercio che per il 2023 stima una crescita del +8% confermata a WineNews da alcuni dei più importanti catering specializzati.
La Toscana si conferma saldamente in testa alle wine destination in Italia: un vero e proprio pioniere nell’accogliere i matrimoni in cantina, è Castello Banfi, Relais & Châteaux con il ristorante stellato La Sala dei Grappoli dello chef Domenico Francone immerso tra i vigneti del Brunello di Montalcino, dove la location prediletta dai vip per matrimoni segretissimi è il prestigioso wine relais di Castiglion del Bosco, anche qui con il ristorante stellato Campo del Drago dello chef Matteo Temperini; nel Chianti Classico, a Borgo Scopeto, oltre a dirsi sì sullo sfondo di uno dei territori del vino più belli al mondo, la Tenuta della famiglia Gnudi Angelini offre agli sposi anche una speciale vinoterapia per prepararsi al matrimonio, oltre ad una bottiglia di vino creata ad hoc per loro; alla Tenuta Il Palagio, buen retiro della rockstar Sting e della moglie Trudie Styler nel Valdarno, gli sposi brindano con il romantico “Message in the bottle” e, se sono fortunati, l’ex cantante dei Police canta per loro. A seguire, nella classifica dei territori prediletti dagli sposi, ci sono la Lombardia, con location da favola per sposarsi come L’Albereta Relais & Châteaux del Gruppo Terra Moretti tra i vigneti di Franciacorta di Bellavista e con i piatti dello chef Fabio Abbastista, e la Campania, dove a Bosco de’ Medici Wine Resort, a due passi dagli scavi archeologici di Pompei, tutta la cerimonia può essere a tema vino con il ricevimento direttamente tra i filari.
Ma - con l’aiuto di siti specializzati come wine&weddingitaly.com - si va dai vigneti del Piemonte, dove al Relais San Maurizio 1619, antico monastero tra i vigneti delle Langhe, oggi 5 stelle lusso guidato da Giuditta e Arianna Gallo, il banchetto stellato è firmato dal ristorante Guido da Costigliole nelle antiche cantine, coordinato dallo chef Ugo Alciati con l’executive chef Fabio Sgro, a quelli del Friuli, dove il Castello di Spessa, nel cuore dei vigneti del Collio, crea l’atmosfera perfetta persino per la proposta di matrimonio; dalla Laguna di Venezia, dove una location da sogno è Venissa, il progetto di ospitalità della famiglia Bisol sull’isola di Mazzorbo-Burano con la vigna murata della Dorona che ha fatto rinascere il “vino dei Dogi”, alla Valpolicella, tra i cui vigneti i futuri sposi possono dirsi sì in un gioiello del Rinascimento come Villa della Torre della famiglia Allegrini, attribuita alla mano del grande architetto Giulio Romano, o alle Possessioni Serego Alighieri, la storica tenuta ben nota non solo agli amanti del vino ma anche della letteratura e della “Divina Commedia”, di proprietà dei Conti Serego Alighieri discendenti di Dante; dalle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, dove alla tenuta Borgoluce dei Conti di Collalto anche una bottiglia di vino diventa una bomboniera, all’Umbria, dove lo sfondo per le nozze in cantina sono i vigneti del Sagrantino di Montefalco di Lungarotti e Arnaldo Caprai; e, ancora, dai vigneti d’Abruzzo, dove una wedding destination è il Castello di Semivicoli, dimora di charme della griffe Masciarelli, a quelli della Sicilia, sul vulcano Etna, come da Alta Mora di Cusumano, o sul mare delle Eolie, come al Capofaro Malvasia & Resort di Tasca d’Almerita sull’isola di Salina, che invita gli sposi a trascorrervi anche la Luna di Miele. E solo per citare alcuni esempi …
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