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LA STORIA DELL’ITALIA VISTA ATTRAVERSO LA GRANDE AVVENTURA DEL VINO E DEI SUOI “VIGNERON” CHE HANNO RESO CELEBRE IL MADE IN ITALY. NEL NUOVO LIBRO “A SPASSO CON IL VINO” DEL CONTE GELASIO GAETANO D’ARAGONA, CELEBRE WINEMAKER E PRODUTTORE DI BRUNELLO

Italia
Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona

La storia dell’Italia vista attraverso la grande avventura del vino e dei suoi “vigneron” che hanno reso celebre il made in Italy. Nel nuovo libro “A spasso con il vino. Tra suoni, terre e vignaioli”, edito da Feltrinelli, del conte Gelasio Gaetani d’Aragona, celebre winemaker e produttore di Brunello di Montalcino. Discendente di Papa (Bonifacio VIII “scomunicato” da Dante) e di esploratori (il conte Franchetti scopritore della Dancalia), e anche autore di “Un bicchiere mai pieno”: una sorta di biografia scandita da racconti e aneddoti legati a Bacco.

“Attraverso il mio ultimo libro, “A spasso con il vino”. voglio raccontare l’eccellenza della cultura vitivinicola italiana - ha spiegato Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona - promuovere l’eccellenza dei nostri prodotti, attraverso la scoperta di 23 piccole cantine, le testimonianze di amici e imprenditori che da sempre dimostrano un’attenzione enorme alla qualità, alla tecnologia, al design, come espressione massima dell’eleganza e del talento italiani”. Da Franco Biondi Santi ad Angelo Gaia e Piero Antinori, dal marchese Incisa della Rocchetta ai Cinzano Marone, di cui il conte d’Aragona ha sposato la figlia. La marchese Noemi, il duca Forese Salviati, la principessa Claudia Alliata di Villafranca. E ancora: Livia Colantonio, titolare del Castello delle Regine, Giacomo Cattaneo Adorno, discendente dal duca di Mantova, Ezio Maria, chirurgo plastico e giovane produttore in zona Contado Veniglio, nel comune di Notaresco nel Gran Sasso. Ma anche Marisa Cuomo, le cui aziende sono a Furore, nel salernitano, Walter De Batte’, signore delle Cinque Terre, il principe Giuseppe Tasca d’Almerita, produttori da otto generazioni, alla guida oggi con il padre e il fratello dell’azienda di famiglia in Sicilia, Ilaria Pietromarchi che produce vino a Villa Pinciana a Capalbio, affacciata sul mare della Toscana. Sono solo alcune delle storie presenti in questo viaggio affascinante tra parole, musica e immagini. Il libro è corredato anche dalle immagini a colori di Piero Pizzi Cannella, gotha del vino.

“I winemakers sanno fare i vini migliori in termini tecnici. Grandi conoscitori del gusto del mercato globale - ha dichiarato Gelasio Gaetani - Ma quelli che mi affascinano sono i vini fatti dai produttori, magari con qualche difetto, ma è proprio lì che si esprime il territorio, l’unicità, l’anima del vino. Eppure sono proprio questi vini, prodotti con vitigni autoctoni, quelli più penalizzati dalla crisi e dal mercato globale, sommersi da normative pesanti, impossibilitati ad imporre il proprio brand all’estero e nei mercati emergenti”.

“Da soli non possiamo farcela - ha proseguito il conte - Forse, insieme, riusciremo a battere la concorrenza straniera, a realizzare i nostri sogni”. Un racconto per immagini e in musica (con la partitura originale composta per l’occasione da Enrico Melozzi), con citazioni di noti cantautori e musicisti. Suoni, melodie da accompagnare a gustosi rossi e bianchi (il passito di Pantelleria, il Nerodichiara, il Moro di Sangiovanni, il Nabucco, il Barolo Fossati 2007, Solengo 2008), ma anche a piatti tipici, con tanto di ricette, da preparare e assaporare. Come i pici all’aglione con guanciale sfritto e pecorino di Pienza, gli gnocchi di patate con ragù di agnello “cacio e ovo”, i tagliolini alla carbonara di quaglie al Barolo, i ravioli di ricotta all’impepata di cozze, i raviolini di panna con ragù di castrato all’amarone. Grande scelte per i secondi tra kebab di agnello con pesto di melanzane siciliane, il lombetto di cinghiale arrosto con patate e olive ammaccate, la pancia di maiale con zucca e mosto cotto, le polpette di cinghiale in umido con pancotto al ginepro e rosmarino, la coscia d’anatra arrosto con parmentier di patate, nocciole e funghi. E, per dessert, il tiramisù alle mandorle e arancia, lo sformato di nocciola, timo e liquirizia.

Definito da Hugh Johnson, scrittore e studioso, “filosofo” e “attivista” del vino, Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona, si rivela un esploratore dell’anima del vino, come ha scritto Fabio Piccoli, un appassionato ricercatore, “protagonista e partecipe di una identità enologica italiana, con tutte le sue straordinarie sfaccettature”. Perché in fondo, ha spiegato nell’introduzione al prezioso volume, Lamberto Vallarino Gancia, “il vino è il risultato di sforzi ed interpretazioni personali di produttori che, come couturier, danno forma, interpretano il gusto seguendo le peculiarità del territorio, ma con il proprio stile, la propria cultura. Tra arte, musica, abbinamenti enogastronomici”.

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