“Ribaltare i tavoli, unica maniera per mettere a posto questo Paese, che vuol dire fare quelle 4-5 riforme “potenti”, una sul costo del lavoro, una per le nuove istruzioni, una per la semplificazione della burocrazia, e una, un grande piano strategico di marketing per lanciare le grandi vocazioni dell’Italia nel mondo”, da una parte; dall’altra “procedere sulla legge elettorale, che va fatta, della serie, non si sa mai, sono contento che ci voglia provare”, e, nello specifico, per il wine & food, “un unico “marchio Italia” dei prodotti delle eccellenze italiane” per contrastare “i 60 miliardi di italian sounding, il doppio di quello che noi esportiamo”. Ecco, non i consigli, ma “un tirare ad indovinare quello che farà” il neo Premier Matteo Renzi, indicato a WineNews da Oscar Farinetti, patron del “fenomeno” Eataly, da Montalcino (arrivato da Barolo, dove abita, “un viaggio unico”), dove è stato testimonial, per “Benvenuto Brunello”, del grande rosso toscano, nei panni, questa volta, di autore, della tradizionale “piastrella” in ceramica - un mondo con una spirale color vino che parte dall’Italia ed arriva nel bicchiere, ed il messaggio “pensare locale, agire globale” - che celebre le stelle assegnate ogni anno all’ultima vendemmia (la 2013, da 4 stelle).
Si parte da un “punto n. 1” - “primo - dice Farinetti a WineNews - una persona che ha 60 anni come me non deve dare consigli ad uno di 39, perché gli stiamo consegnando un Paese con duemilamiliardi di debiti, e questa cavolata l’ha fatta la mia generazione, quelli tra i 55 e gli 80 viventi, nessuno innocente, come dice il “sommo poeta” De Gregori, e io sono tra questi, quindi ultima cosa è dare consigli” - ma per poi arrivare ad un “tirare ad indovinare quello che lui farà”, questioni più ampie e complesse, dal lavoro all’istruzione, dalla semplificazione burocratica al marketing e alla legge elettorale, che Farinetti indica al Premier Renzi, “una persona che in questo momento abbiamo in Italia che dice che ci vuole provare, che ce la metterà tutta e che cercherà di fare in fretta, tre cose che servono a questo Paese. Diamogli un po’ di spazio, un po’ di speranza, un po’ di fiducia”.
Dal generale, al particolare, per il wine & food che rende unica l’Italia nel mondo, “sono contento della nomina del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che conosco bene e stimo, ci ho lavorato anche insieme, e che ha un’idea molto precisa di quello che interessa a me: un unico “marchio Italia” dei prodotti delle eccellenze italiane - dice Farinetti - noi abbiamo 60 miliardi di italian sounding, che è il doppio di quello che noi esportiamo, e che non possiamo fermare facendo i “poliziotti”, ma dando uno strumento al consumatore finale perché riconosca i prodotti italiani dagli altri. Le nostre Doc, Docg, Igt, Dop, Igp sono bellissime ma abbiamo troppi marchi e creiamo confusione. Su questo lavorerei, lavorerà e io gli darò una mano”.
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