Cibo di strada a Natale? Nei tradizionali mercatini in Italia e un pò in tutta Europa ce n’è davvero per tutti i gusti, e proprio il periodo delle feste natalizie sembra eleggere i prodotti più tipici di ogni territorio, dolci in primis, come i “re” delle bancarelle affollate di curiosi e buongustai. Secondo una ricerca che l’Associazione Street Food ha compiuto tra i prodotti che si possono trovare e gustare nei tradizionali mercatini, a farla da padrone sono i krapfen austriaco-bavaresi (i bomboloni e le ciambelle) e il gaufre francese, ma anche il waffel tedesco o il gofri, prodotto della tradizione della Val Chisone, a nord-ovest di Torino al confine con la Francia. E il miglior “compagno” dei cibi di strada non può che essere il tradizionale vin brulé (info: www.streetfood.it).
Il mercatino di natale nel tipico paesaggio nordico è una tradizione più frequente dei luoghi di montagna, coperti di neve al confine con le alpi dall’Austria fino alla Francia e chiaramente anche di paesi come la Germania, il Belgio e l’area franco-normanna per non parlare dei Paesi scandinavi e del Nord Est europeo. Ma negli ultimi anni il fenomeno si è sviluppato anche lungo tutto lo Stivale, dal Centro al Sud Italia. E allora, oltre ai gofri, i gaufres o i waffel tedeschi non può mancare all’appello il bretzen, il biscotto a forma di otto venduto nell’Alto Adige e nell’area lungo lo storico asse Roma-Berlino. In area Nord europea a dominare incontrastati le bancarelle sono i wurstel con crauti e tutta la salumeria cotta (come la emiliana spalla cotta di San Secondo) accompagnata da piada o michette o “il” gnocco fritto emiliano, così come la torta fritta parmense. Senza dimenticare i dolci a base di farina di castagne, come il “baldino”, tipico del Centro Italia e delle aree appenniniche. Nell’area dei Paesi Bassi imperano invece le produzioni di dolciumi, primo fra tutti il cioccolato in tazza (d’asporto) o la pralineria. Non si tratta di storico e tradizionale cibo di strada ma non possiamo disdegnare di fare due passi in Grand Platz a Bruxelles sorseggiando del buon cacao disciolto nel latte.
Da bere? Del vin brulé, spiega Street Food, “non stiamo a guardare la qualità del vino e la sua provenienza in questo caso ma alla tradizione e al peso culturale che il venditore di bicchierini di questo liquido caldo, speziato e corroborante ha nella tradizione della società locale”. Per chi invece ama il dolce, oltre al cioccolato in tazza, da abbinare con cioccolata o pasticceria c’è anche la birra, magari artigianale italiana o belga, dalla spuma spessa e corposa a fermentazione spontanea (come quella d’Abbazia o trappista), o la Lambic al retrogusto di fragola o lampone.
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