“IL 2002 NON E’ POI UNA BRUTTA ANNATA … LO DIMOSTRANO GLI ASSAGGI DI BOTTIGLIE PRODOTTE IN MICROZONE D’ECCELLENZA, COME IL CHIANTI DEI COLLI SENESI”: COSI’ I “GURU” DEL VINO SDOGANANO UNA VENDEMMIA DIFFICILE

Chi ha detto che per l'Italia, la Toscana, ed il Senese, il 2002 sia un anno sfortunato, enologicamente parlando? Ad alcuni mesi di distanza dalla vendemmia che è stata definita, a causa delle avverse condizioni climatiche, una delle peggiori mai registrate in Italia, capita di riassaggiare, a ragion veduta, bottiglie prodotte in microzone d’eccellenza della regione, e scoprire le piacevolissime sorprese di un anno forse troppo in fretta bollato come infausto. Lo hanno sottolineato Carlo Cambi e Paolo Massobrio, due tra i più importanti giornalisti del mondo del vino italiano, protagonisti a Verona a “Vinitaly” di una degustazione di Chianti dei Colli Senesi. Così, dal “salotto buono” dell’Enoteca Italiana (che ha ospitato nei quattro giorni di Vinitaly decine di assaggi ed happening), gli esperti fanno notare che la piccola e prestigiosa docg del Chianti dei Colli Senesi è solo uno dei classici esempi di come in certi particolari micro-territori si possano ottenere risultati qualitativi eccellenti, anche quando la tendenza generale è di segno contrario. Un terroir, poco conosciuto, che comprende tra l’altro le colline intorno a San Gimignano, Siena, Montepulciano e Sarteano, si caratterizza per l’elevato livello delle sue produzioni, tutelate da un Consorzio composto da un “arcipelago” di tante piccole isole, differenti per clima e natura, ma capaci di “sfornare” vini di grande spessore. A parlare per conto del Consorzio Chianti Colli Senesi c’erano le migliori etichette del territorio, che hanno fatto bella mostra di sè in un gremito appuntamento all’insegna della tradizione chiantigiana. Considerato da sempre un “fratello minore”, il Colli Senesi si prende così la rivincita sui più blasonati Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino e Chianti Classico.