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L’ALTA RISTORAZIONE SI FERMA IN SICILIA DA ZONIN: “LE SOSTE”, ”CLUB” DEI MIGLIORI AMBASCIATORI DELLA CUCINA NEL MONDO, IN VISITA AL FEUDO DEI PRINCIPI DI BUTERA

Ventiquattro ristoratori de “Le Soste”, il “club” esclusivo che ben interpreta la cucina d’alta qualità in Italia e nel mondo (da Ducasse a Maccioni, da Selvaggio a Marchesi, da Pinchiorri a Iaccarino), hanno fatto visita in Sicilia al Feudo Principi di Butera, la tenuta della famiglia Zonin che sarà inaugurata ufficialmente il 25 maggio. Una ghiotta anteprima che ha consentito al gotha dell’alta ristorazione, non solo italiana, di conoscere i vini siciliani di Zonin e di visitare la suggestiva tenuta di Butera, la sua barriqueria ed i suoi 270 ettari, di cui 130 a vigneto, circondati dagli oleandri in fiore. I famosi ristoratori hanno potuto degustare alcuni dei più importanti vini del Feudo - il Nero d’Avola Deliella, il Cabernet Sauvignon San Rocco (la cui annata 2000 si è vista riconoscere i “Tre Bicchieri” dalla Guida 2002 del Gambero Rosso/Slow Food) e lo Chardonnay Dissueri - “raccontati” da due personaggi eccellenti del mondo del vino: Franco Giacosa, l’enologo delle aziende della famiglia Zonin, e Denis Dubourdieu, il famoso professore dell’Università di Bordeaux, uno dei massimi esperti di enologia a livello internazionale. La visita ha rappresentato un’ottima occasione per i ristoratori de “Le Soste” per approfondire la conoscenza delle produzioni della Tenuta Principi di Butera e delle grandi potenzialità della vitivinicoltura siciliana, in grado di offrire all’alta ristorazione vini di assoluto prestigio. Molto soddisfatto per la presenza dei grandi ristoratori a Butera, il presidente Gianni Zonin ha ricordato che «il Feudo rappresenta l’ulteriore dimostrazione del processo di qualificazione attualmente in atto per le nostre produzioni: ciò avviene attraverso grandi investimenti nelle più vocate aree viticole del Paese (la famiglia Zonin possiede 1.800 ettari di vigneto specializzato distribuiti in sette regioni italiane). E la Sicilia è sicuramente una delle regioni vitivinicole con le maggiori potenzialità, in grado di dare vini di grande personalità che soddisfano anche il gusto internazionale». «Sono orgoglioso, quindi - ha aggiunto Zonin - che la nostra azienda oggi sia anche un po’ siciliana, impegnata ad esaltare il sapore di una terra unica, ricca di sole e di profumi, e a produrre vini di classe che esprimano tutta l’anima e la forza di questa regione». La dimostrazione dell’alto livello dei ristoratori? Basta dare uno sguardo ai loro nomi: “Le Cirque 2000” di New York (Usa), “La Tenda Rossa” di Cerbaia Val di Pesa (Firenze), Paolo Teverini di Bagno di Romagna (Forlì), “Romano” di Viareggio (Lucca), “San Domenico” di Imola (Bologna), “Al Bersagliere” di Goito (Mantova), “Symposium Quattro Stagioni” di Cartoceto (Pesaro), “La Frasca” di Castrocaro Terme (Forlì), “Antica osteria del Teatro” di Piacenza, “Aquila Nigra” di Mantova, “Balzi Rossi” di Ventimiglia (Imperia), “Dolada” di Pieve d’Alpago (Belluno), “Gener Neuv” di Asti, “Il Cascinale Nuovo” di Isola d’Asti, “Il Cigno trattoria dei Martini” di Mantova, “Il Palma” di Alassio (Savona), “La Ghinghetta” di Portoscuso (Cagliari), “La Locanda di Alia” di Castrovillari (Cosenza), “La Mora” di Ponte a Moriano (Lucca), “La Siriola” di San Cassiano (Bolzano), “Pierino Penati” di Viganò (Lecco), “Al Portone” di Lugano (Svizzera), “Motto del Gallo” di Lugano (Svizzera), “Santabbondio” di Sorengo-Lugano (Svizzera).

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