Se si dovesse fare un identikit del vino italiano, lo spumante è lombardo; il novello è trentino; il bianco è abruzzese o siciliano; il rosso è toscano, veneto, abruzzese, umbro; l’aromatico è siciliano. Così almeno seguendo le tendenze emerse dal Banco di Assaggio di Torgiano, uno degli concorsi enologici internazionali “storici” (è alla 23 edizione), che ha premiato 76 vini di 62 case vinicole, distribuite in 16 regioni (significativa l’affermazione dell’Abruzzo, regione emergente cui vanno ben 9 premi, anche se la Toscana ne ha 14, 13 la Sicilia, 12 il Veneto, 4 dell’Umbria e 5 ciascuno Trentino Alto Adige, Marche e Lombardia).
Le maison “da oscar” la Zonin, con 4 vini premiati (in Toscana, Sicilia, Veneto e Lombardia: Chianti Classico Le Ellere 2001, Cabernet sauvignon San Rocco 2000, Berengario 1998, Spumante Brut Millesimato 1996) e la Saiagricola, con tre vini (Umbria e Toscana); sempre con tre vini, le cantine premiate sono la marchigiana Terre Cortesi Moncaro di Montecarotto e la siciliana Miceli di Palermo; con due premi, tra le altre, la toscana Castello Banfi di Montalcino, la sarda Cantina di Jerzu e la siciliana Fazio Wines di Erice. Quasi un quarto delle aziende premiate sono cantine cooperative. Condotto dal direttore degli enologi Giuseppe Martelli, il concorso di Torgiano ha avuto in gara 598 vini, inviati da 225 aziende di 18 regioni italiane.
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