Quella villa in stile neoclassico dominata dalla grande sala ottagonale, quasi una firma di Thomas Jefferson, è un luogo simbolo per gli americani. Qui il primo presidente degli States aveva immaginato di realizzare una grande tenuta vitivinicola, un modello della sua moderna concezione dell’agricoltura. Accadeva due secoli e sei lustri fa. Barbousville è uno dei miti del sogno americano, meta di continuo pellegrinaggio di chi viene qui in cerca delle radici, ma anche di un’oasi di assoluta raffinatezza rurale nel cuore della Virginia dominata dai grandi alberi, dalle colline. Da trent’anni Barbousville è di proprietà della famiglia Zonin e, proprio in questi giorni, si celebra il trentennale dell’approdo in terra americana di Gianni Zonin, uno dei più importanti imprenditori vitivinicolo italiano.
E le celebrazioni cominciano con successo: i vini di Barbousville hanno conquistato due medaglie d’oro nel “Critics Challenge” International Wine Competition, uno dei più prestigiosi concorsi enologici del mondo. A giudicare i vini sono quindici dei più importanti giornalisti americani. E questa supergiuria ha decretato che l’Octagon (vino di punta di Barbousville che, in etichetta, riproduce appunto la pianta della grande sala della villa di Jefferson) blend raffinatissimo di vitigni internazionali e il Nebbiolo Riserva, dal piemontesissimo vitigno che, grazie al microclima della Virginia, ha dato risultati sorprendenti tanto da diventare un “must” per i consumatori americani, sono i migliori rossi. E sono stati premiati con la medaglia d’oro. Tanto per dare un’idea della qualità dei vini presentati va notato che il vincitore assoluto è stato per il secondo anno consecutivo lo Champagne Brut “Blancs des Millenairese” della prestigiosissima cave Heidsieck.
“Un riconoscimento - spiega Gianni Zonin - che ci ha fatto molto piacere e che conferma la nostra scelta di fare di Barbousville un punto d’eccellenza assoluta, oltre che ci consente di dire dopo trenta anni di positivo impegno che la scelta della Virginia è stata una scommessa vinta”. Ancora più soddisfatto il direttore di Barbousville, Luca Paschina, che, dal suo Piemonte, ha portato qua non solo l’esperienza sul Nebbiolo, ma anche lo stile italiano: “credo che per noi sia un successo importante. Abbiamo dimostrato che lo stile italiano è vincente. Lo abbiamo dimostrato con il ristorante di Barbousville, il Palladio, che è riconosciuto - grazie alla perizia di Melissa Close in cucina e di Alessandro Medici in sala - come una delle migliori tavole d’America. Lo abbiamo dimostrato creando nella villa un relais di livello assoluto. E soprattutto lo abbiamo dimostrato con i nostri vini: l’Octagon che è uno dei rossi più rappresentativi di Virginia e il mio amato Nebbiolo che siamo riusciti a far apprezzare al pubblico americano. Ed è ovvio che questo successo che arriva nel trentennale di Barboursville è diventato per noi un premio doppio”. Come doppia sarà la magnum di Octagon con etichetta in oro che celebra il trentennale di Barboursville: un pezzo da collezione che sarà “tirato” in pochissimi esemplari.
Il sogno di Thomas Jefferson, grazie alla famiglia Zonin, è insomma un po’ diventato una realtà produttiva di qualità, un modello di ospitalità, un prototipo dello stile italiano.
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