Dieci anni di successi per la rinascita di un antico borgo e il rilancio dell’agricoltura di qualità in Sicilia nelle splendide terre del nisseno. Questo in sintesi il percorso della tenuta della famiglia Zonin, Feudo Principi di Butera che è un esempio per l’economia siciliana ed è diventata un presidio di qualità assoluta nell’enologia mondiale. Gianni Zonin con giusta soddisfazione ripercorre le tappe di questi dieci anni: “per me e per la mia famiglia possedere vigna in Sicilia è sempre stato un sogno. Abbiamo antiveduto le tendenze del mercato ed avevo intuito che i vini del nostro Mezzogiorno avrebbero avuto uno sviluppo importante. Così ho studiato per anni le campagne, i territori e poi mi sono imbattuto in questo meraviglioso luogo. Ha 800 anni di storia alle spalle, è uno dei crocevia attraverso i quali - con la dinastia Branciforte - è passata e si è sostanziata l’identità della Sicilia. E ha caratteristiche uniche: terre bianche indispensabili per produrre al meglio i grandi autoctoni di Sicilia, vicinanza al mare che fa respirare ai vigneti fresche brezze marine. E poi aveva ancora le antiche architetture. Il progetto Feudo Principi di Butera è nato da un innamoramento a prima vista per il luogo, da una passione vera per la terra di Sicilia, da una razionale valutazione delle potenzialità produttive”.
Dieci anni dopo quella intuizione, oggi, il Feudo Principi di Butera è una delle cantine di eccellenza ed ha lanciato sui mercati internazionali il Nero d’Avola e l’Inzolia i due vitigni autoctoni più rappresentativi della Sicilia. Il decennale si compie segnando una serie di successi sia commerciali con la produzione di 700.000 bottiglie prodotte sia in termini di riconoscimenti. Basti dire che il Feudo Principi di Butera esporta in 47 paesi e che il Deliella (Nero d’Avola in purezza) è stato più volte indicato come uno dei top wine della Sicilia. Accanto agli autoctoni si sono affermati nei terreni del Feudo Principi di Butera anche i grandi vitigni internazionali: Merlot, Cabernet Sauvignon (le etichette di punta sono il Calat e Sanrocco), Syrah, Chardonnay costituiscono metà della produzione e sono ai vertici della qualità internazionale.
Per il decennale sono in arrivo anche importanti novità a segnare lo sviluppo futuro di questa tenuta. La guida del Feudo Principi di Butera è stata assunta da Antonino Tranchida che è il nuovo direttore della tenuta della famiglia Zonin, è in via di completamento il settore ricettivo e si annuncia la produzione di nuovo vino passito che si inserisce nel solco della grande trazione enologica siciliana e sono previsti nuovi investimenti in vigna e in cantina per espandere la produzione e migliorare, se possibile, l’assoluta qualità dei vini del Feudo Principi di Butera.
“Devo dire - commenta Gianni Zonin - che il successo del Feudo Principi di Butera è stato il consolidarsi di un progetto imprenditoriale che dimostra come si possa investire al Sud ed ottenere risultati importanti soprattutto se si può e si sa declinare tecnologia, tradizione, innovazione, capacità imprenditoriale e passione. La Sicilia ha tutto per dare grandi vini: territorio, sole, cultura, sapienza agricola che connota il lavoro dei nostri collaboratori. I dieci anni del Feudo Principi di Butera lo dimostrano e mi spingono a progettare e compiere un ulteriore sviluppo di questa che è sicuramente una delle migliori tenute della nostra famiglia”.
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