“Gambero Rosso, Espresso, Veronelli, Ais e Maroni: cinque guide in un solo paese, è fantastico”: Joel Brian Payne, presidente del Circolo Internazionale degli Scrittori di Vino, in un’intervista a winenews.tv, commenta così la situazione della stampa di settore in Italia.
“Non ci sono molti mercati dove si posso trovare così tante guide che promuovono la qualità e anche il valore economico del vino, e questo è fantastico perchè il consumatore di vedere più aspetti di ciò che succede”.
Un’opinione molto positiva dunque, ma Payne non risparmia però qualche critica: “se dovessi segnalare una cosa, che però ritrovo anche in altre nazioni, è che la maggior parte dei giornalisti pensa di conoscere benissimo il vino del proprio Paese, pensa di conoscere il proprio mercato meglio di chi fa export, ma talvolta - sottolinea - crede persino che il mondo intero dovrebbe essere come lui lo pensa, anche se nella non lo è”.
Un difetto, che non risparmia però i “cugini d’Oltralpe”: “questo è più evidente in Francia, dove i giornalisti credono che il loro lavoro sia di educare i consumatori ovunque a vedere le cose come i francesi stessi. Gli italiani - precisa Payne - non sono così fortemente sciovinisti, ma talvolta c’è qualche discrepanza tra la conoscenza del vino italiano che ti puoi aspettare di trovare - conclude - in un consumatore di Roma, rispetto a quella che ti puoi ragionevolmente aspettare da uno di Toronto in Canada, o da uno di Tokyo, in Giappone, sullo stesso prodotto.
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