E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 2 maggio n. 102 il decreto del Ministero del Lavoro del 12 marzo che disciplina, per il 2008, la sperimentazione delle prestazioni occasionali di tipo accessorio in agricoltura: “una nuova tipologia di rapporto di lavoro occasionale in agricoltura che può essere utilizzato solo da una certa tipologia di soggetti, studenti e pensionati, e per quel particolare tipo di lavoro che sono le vendemmie”, così Roberto Caponi, responsabile del servizio sindacale Confagricoltura, ai microfoni di www.winenews.tv. Il decreto permette una semplice regolamentazione di prestazioni che finora venivano svolte, quasi esclusivamente, in “nero”.
“L’istituto del voucher - prosegue Caponi - assicura che la prestazione di lavoro venga effettuata senza che si instauri un vero e proprio rapporto di lavoro dipendente”, senza tutte le pastoie e i costi che sono previsti per quel tipo di rapporto lavorativo. “L’azienda deve semplicemente fare una comunicazione all’Inail, anche telefonica, con la quale dice che sta usufruendo delle prestazioni” di quel preciso lavoratore “e deve acquistare presso i concessionari autorizzati, al momento solo le sedi dell’Inps, questi voucher per poi consegnarli al lavoratore dopo la prestazione”.
Roberto Caponi spiega poi che “il decreto dà la possibilità a tutte le regioni di utilizzare il sistema dei voucher, sono poi le regioni che si debbono attivare per fare questo tipo di convenzioni”. Fino adesso solo Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche si sono mosse in questa direzione. La fase di sperimentazione, sarà avviata nell’esecuzione di vendemmie di breve durata solo per l’anno 2008. L’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, che aveva emanato il decreto il 12 marzo, ha rivolto, nei giorni scorsi, un appello alle altre Regioni affinchè aderiscano alla sperimentazione favorendo così le politiche contro il lavoro nero.
“Non ci sono limiti nella natura dell’impresa tutti possono utilizzare i voucher vendemmia, l’unico limite è dato dal fatto che le aziende possono acquistare buoni solo fino ad un massimo di 10.000 euro”.
“I vantaggi sono sia per le aziende che per i lavoratori. Le imprese agricole semplificano al massimo le procedure burocratiche per l’utilizzo di lavoro accessorio che si riducono appunto ad una comunicazione ed alla consegna del voucher al lavoratore. Per i lavoratori c’è invece il vantaggio di vedersi riconosciute le garanzie assicurative e previdenziali, e, soprattutto, di non aver tassazione evitando così il rischio di perdere alcuni vantaggi fiscali. Molti pensionati infatti hanno timore di instaurare rapporti di lavoro subordinato perchè hanno paura di incappare nel divieto di cumulo; in questo caso invece non c’è nessun problema. Gli studenti invece non rischiano di non essere più considerati a carico dei genitori o di perdere la pensione di reversibilità. Con questo nuovo strumento quindi - conclude Caponi - il vantaggio è per tutti”.
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