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“MUSICA E VINO, ABBINAMENTO STRAORDINARIO CHE MI SEGUE FIN DA QUANDO ERO PICCOLO”. AL BANO CARRISI, UNA DELLE VOCI ITALIANE PIÙ FAMOSE DEL MONDO, RACCONTA A WINENEWS LA SUA AVVENTURA ENOICA CON L’AZIENDA DI FAMIGLIA DI CELLINO SAN MARCO (BRINDISI)

“Musica e vino, un abbinamento straordinario che mi insegue fin da quando ero piccolino”. Parte dall’infanzia Al Bano Carrisi, una delle voci italiane più conosciute e apprezzate in tutto il mondo, per raccontare la sua avventure da produttore di vino in Puglia, a Cellino San Marco, nella sua tenuta di famiglia, Tenute Carrisi (http://vinicola.AlBanocarrisi.com).
“La mia famiglia fa vino da sempre, e da sempre si canta - spiega a WineNews -, quindi quando sono diventato grande non mi sono sforzato, e lo avevo promesso a mio padre, nell’investire i proventi del canto nella cantina. E devo dire anche con dei risultati, anche se all’inizio è un mondo che non conosci, quello dei venditori, dei ristoranti, della grande distribuzione, e paghi un po’ lo scotto dell’inesperienza. Ma dal 73 ad oggi questa cantina è in vita, e cerca sempre di migliorarsi, con spunti nuovi per fare ottime cose, nuovi vigneti , e va avanti con la stessa grinta di quando faccio il cantante”.
“La zona si sa, è stata da- racconta con un pizzico di orgoglio per le proprie origine meridionali - sempre produttrice di ottimi vini, ma purtroppo per anni si è stati costretti a servire altri vini. I vini del Sud sono sempre stati costretti a fare “da spalla”, per aggiustare gli altri. Ma non è che noi siamo più speciali, è che il clima qui è quello che è ed aiuta sempre ad avere una produzione ottima”.
Al Bano Carrisi è uno dei tanti personaggi del mondo dello spettacolo, ma anche dello sport, che si sono dati alla produzione di vino. Come mai proprio il nettare di Bacco, tra tutti i prodotti possibili, attira così tanto personaggi che ne sono al di fuori?
“Io non lo so, penso di essere stato il primo a influenzare questo fenomeno, anche se ora siamo in ottima compagnia. Da Gerard Depardieu a Ornella Muti, dal figlio di Mario Soldati (Giovanni, ndr) con Stefania Sandrelli, e poi il cantante dei Simply Red che ha un appezzamento alle falde dell’Etna, siamo in buona compagnia. Penso che il motivo sia una sana passione, o quantomeno la curiosità. In fondo i soldi in qualche modo bisogna investirli, e uno li investe nelle cose in cui crede o che lo affascinano, in qualche modo”.
Tanti viaggi a cantare in giro per il mondo, un grande rapporto con la gente. Che pensiero si è fatto Al Bano Carrisi sulla percezione del made in Italy, e del vino in particolare, all’estero?
“L’Italia è uno dei paesi più simpatici - risponde il cantante-vigneron - , a cominciare dalla forma del nostro stivale, che è un buon punto di partenza visivo. A quello poi aggiungiamo i millenni di storia che abbiamo, l’arte che abbiamo saputo sviluppare, quei grandi come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Guglielmo Marconi, e chi più ne ha più ne metta. Siamo in un paese per certi versi benedetto da Dio”. Una “benedizione” che sarà il nostro punto di forza per superare questo momento di crisi globale?
“Si, è sempre imprevedibile il nostro paese, ci permette anche il lusso di “giocare”. A volte penso alla Spagna, in cui ho lavorato molti anni, visitandola 6 mesi all’anno per 16 anni. Ricordo com’era negli anni 70, e poi come si è sviluppata negli anni 80 e 90. Da questo punto di vista l’Italia ha avuto uno stallo, ovviamente di carattere politico. E dispiace vedersi superare da una nazione che comunque è interessante, che comunque ha la sua storia, ma della quale eravamo abbastanza avanti. Le beghe politiche, i ritardi, le prese di posizione sballate fanno regredire un Paese che meriterebbe tutt’altro”.
E un saluto in musica? “Il nessun dorma di Puccini”. Con la voce di Calaf, il principe innamorato di Turandot, ovviamente interpretata da Al Bano Carrisi.

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