“NO” AI ROSÉ MISCELATI DELL’UNIONE EUROPEA … 1.500 FIRME RACCOLTE DAL CONSORZIO DEL BARDOLINO E DEL GARDA CLASSICO

Più di 1500 le firme del Consorzio del Bardolino e del Garda Classico in difesa del Chiaretto e dei vini rosati tradizionali in un’iniziativa, che ha visto per la prima volta allearsi due consorzi che tutelano i rosé prodotti sulle opposte rive del Lago di Garda: nel Veneto, il Bardolino Chiaretto, prodotto prevalentemente con le uve autoctone della Corvina, esce annualmente sul mercato in 9 milioni di bottiglie; in Lombardia, il Garda Classico Chiaretto, ottenuto in netta prevalenza dal vitigno Groppello, è attorno alle 400.000 bottiglie annue.

Tra i firmatari, oltre al Ministro alle Politiche Agricole Luca Zaia, tanti produttori anche di altre regioni italiane, così come pieno sostegno è pervenuto da vari protagonisti della vita politica e amministrativa. Ovviamente largamente maggioritarie le firme degli italiani, ma alcune sottoscrizioni sono arrivate da cittadini dell’Olanda, della Francia, della Spagna, del Belgio, del Lussemburgo, della Slovenia, della Polonia, della Lituania, dell’Ucraina.

Il nuovo regolamento europeo in discussione il 27 aprile vorrebbe autorizzare invece la produzione di vini dalla colorazione rosa attraverso una miscela di vini bianchi e rossi. “Siamo contrarissimi a questa involuzione comunitaria, che rischia di vanificare - ha spiegato il presidente del Consorzio del Bardolino, Giorgio Tommasi - il lavoro e l’impegno di centinaia di produttori del Bardolino, così come di altre denominazioni italiane. Spero che tutto il panorama enoico italiano si schieri contro questa ipotesi pesantemente offensiva nei confronti della nostra cultura e della nostra dignità di produttori, ma anche dei consumatori”.