“Una legge europea sull’etichettatura assicurerà una migliore informazione dei consumatori e permetterà ai produttori di valorizzare al meglio i loro prodotti, quando i consumatori cercano in un prodotto degli elementi specifici”: ecco le parole del Commissario Europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos a WineNews, dal Salone del Gusto di Torino, sui benefici che porterebbe una legge europea sull’etichettatura, di cui a Bruxelles si sta ancora discutendo. “Si può considerare come una prima difesa contro la “pirateria agroalimentare”, nel senso in cui si va verso una migliore informazione dei consumatori, che potranno scegliere se comprare un prodotto standardizzato e a buon prezzo o un prodotto che viene da una zona precisa e fatto rispettando determinate norme”, prosegue Ciolos.
Il Commissario Europeo all’Agricoltura, dopo aver tessuto le lodi del cibo tradizionale, delle radici, dell’identità, indica la via per una svolta all’insegna della sostenibilità, con la nuova Pac che poggerà su tre pilastri: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica, presupposti che tutti i Paesi europei dovranno tenere in considerazione affinché la nuova Pac possa essere davvero uno strumento in grado di valorizzare le risorse agricole europee, preservando gli elementi di “diversità, qualità e ricchezza, fonti di valore aggiunto di cui beneficiano sia i consumatori che i produttori, i due attori fondamentali per andare oltre la standardizzazione e l’omologazione dei prodotti alimentari”.
Ciolos sposta quindi l’attenzione sul rispetto per la natura, auspicando che “le nostre prassi collettive portino ad una rigenerazione della natura anziché ad una sua distruzione”, e sul concetto di competitività che “non va soltanto misurata su una scala economica: per poter essere competitivi occorre saper fare economia rigenerando le nostre risorse”, nella piena convinzione che l’agricoltura europea, insieme ai produttori e ai consumatori, non debba svilupparsi a scapito della capacità di rigenerarsi delle risorse naturali.
Chiusura dedicata ancora alla ““tradizione”, un’ opportunità - ha detto Ciolos - perché il cibo non è solo alimento per il corpo, ma anche un alimento culturale e per la nostra anima”.
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