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IL VINO FA BENE O MALE? UNA RISPOSTA SICURA NON C’È, E IL “MANICHEISMO” DEI SOLO PRO O CONTRO NON AIUTA. RELAZIONE TRA ALCOL E CANCRO AL SENO? UNA RICERCA CANADESE DICE CHE DIPENDE DAL PROFILO GENETICO DELLE DONNE CHE LO BEVONO

Questione di lana caprina, quella del rapporto tra consumo di alcol e aumento delle probabilità di cancro al seno per le donne. Dopo vari allarmi lanciati negli ultimi tempi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, al punto che Assoutenti ha avviato il percorso per chiedere che sulle bottiglie vengano messi avvisi sui potenziali danni per la salute come sulle sigarette, e che l’Istituto Superiore di Sanità ha definito il binomio “alcol-cancro” come sottovalutato, oggi arriva un’altra ricerca scientifica per fare più (o meno?) chiarezza. Per uno studio delle’Università di Montreal, Toronto e Ottawa in Canada, pubblicato sul “The Breast Journal”, i danni o i benefici di un consumo moderato di alcol non dipendono dall’alcol in se, ma dal profilo genetico delle donne che lo bevono. In particolare, sarebbe la “versione” mutata o meno di un particolare gene, il “Brca”, la discriminante. Lo studio ha analizzato i comportamenti di 857 pazienti con cancro al seno, di cui 10 con mutazioni Brca1 e 33 con Brca2, registrandone le scelte di vita, tra cui il consumo di alcol. Ebbene, se per le portatrici di Brca1 che hanno consumato alcol è emersa una probabilità del 62% più bassa sulla media di sviluppare un cancro al seno, quelle con Brca2 hanno mostrato il 58% di rischio in più. Insomma, come ha spiegato l’autrice dello studio Jessica Dennis, “il meccanismo con cui l’alcol aumenta il rischio di cancro al seno è poco conosciuto Allo stesso modo, ragioni per le quali il vino può essere “protettivo” non sono chiare”. Già, perché il vino, tra le tante bevande che contengo alcol, sembra ritagliarsi un ruolo un po’ diverso. Soprattutto quello rosso, grazie all’ormai celeberrimo resveratrolo che contribuisce a ridurre il rischio di cancro nelle donne con il Brca1, mentre non ha effetti su quelle con Brca2. “Se qualcuno sceglie di bere vino, e soprattutto rosso, fa una buona scelta - aggiunge Jessica Dennis - e ci possono anche essere altre sostanze del vino che causano la riduzione del rischio di tumore”. Insomma, la strada per capire se il vino faccia, in assoluto, bene o male alla salute, a chi e quali condizioni sembra ancora molto, molto lunga. E il manicheismo di chi lo considera quasi un farmaco da un lato, o un “agente patogeno” dall’altro, di certo non aiuta.

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