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Dalla viticoltura al marketing, grazie alla ricerca anche un grande vino può migliorare ancora le sue performance: al via il “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera per giovani ricercatori”

Italia
La cantina di Gianfranco Soldera

Dalla viticoltura, con al centro la varietà Sangiovese, alla sua meccanizzazione e difesa, dall’enologia alla microbiologia enologica, dal marketing ai mercati, passando per la legislazione, i rapporti vino e salute e ad ogni campo di studio possibile, alla ricerca sul Brunello ed al suo vitigno coltivato a Montalcino, è dedicato il “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera per giovani ricercatori”, edizione 2014, promosso dalla cantina Case Basse (da oggi al 15 dicembre; info: www.soldera.it) e rivolto ai giovani laureati under 35 anni, che possono partecipare con ricerche pubblicate negli ultimi due anni, tesi o pubblicazioni su esperienze professionali condotte sul Brunello e sul Sangiovese.
Il Brunello di Montalcino è sicuramente tra le Docg italiane più conosciute e apprezzate in campo nazionale e internazionale, e si potrebbe presumere che sia un vino perfetto. “Ma la perfezione non esiste per nessun vino al mondo, anche se agli apici attuali della notorietà commerciale - si legge nelle motivazioni del Premio - esistono, di conseguenza, sempre margini di miglioramento nel tentativo di offrire l’eccellenza ai consumatori, approfondendo studi relativi a caratteristiche chimico-fisiche o sensoriali dei vini, partendo dalla viticoltura e dalle pratiche di cantina. Inoltre ogni viticoltore deve affrontare i temi dell’efficienza gestionale, della competizione commerciale, della conquista di nuovi mercati e così via”. Nuovi traguardi che non si possono raggiungere senza la ricerca e secondo un orientamento di valorizzazione della natura. Ed il “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera per giovani ricercatori” - del valore di 4.000 euro, ed assegnato ad un solo partecipante o al massimo a due per lavori giudicati meritevoli ex aequo - vuole attirare l’attenzione di tutti i ricercatori del mondo su questo grande vino di terroir e sul suo vitigno, come stimolo ed aiuto per i giovani ricercatori.
Ad assegnare il Premio, una giuria composta da Mario Fregoni, presidente del Premio e Accademico di Agricoltura di Francia, Gianpaolo Andrich, ordinario di tecnologie alimentari dell’ Università degli Studi di Pisa, Luigi Bavaresco, direttore del Cra-Viticoltura di Conegliano, Fausto Cantarelli, presidente dell’Accademia Alimentare Italiana di Parma, Mauro Cresti, ordinario di Botanica dell’Università degli Studi di Siena, Giancarlo Spezia, esperto di meccanizzazione viticola, e Massimo Vincenzini, ordinario di Microbiologia dell’Università degli Studi di Firenze.

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