Amato ed osannato al suo debutto, discusso e chiacchierato negli ultimi tempi, sicuramente di successo, Eataly, la creatura di Oscar Farinetti, negli anni ha cambiato il modo di pensare la distribuzione del cibo di qualità. E ora, il gruppo festeggia un 2017 positivo: l’assemblea dei soci di Eataly ha approvato il primo bilancio consolidato della sua storia, il 27 aprile: il fatturato consolidato ha i 465 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al 2016, grazie al buon andamento dei negozi già a regime e all’apertura dei nuovi punti vendita (Boston, Trieste, Mosca, Tokyo, Los Angeles, Stoccolma), malgrado la penalizzazione dei cambi. In Italia la crescita è stata del 7%, mentre in Usa ha raggiunto il 48%, anche grazie all’apporto dei nuovi negozi. Il margine operativo lordo è stato di 25 milioni di euro, in crescita sul 2016.
La buona generazione di cassa del 2017 ha permesso di sostenere investimenti per l’’apertura di nuovi negozi, pari a 25 milioni di euro ed una contestuale riduzione dell’indebitamento netto, che si attesta a 51 milioni, di cui 32 milioni relativi all’attività industriale e 19 milioni connessi al riacquisto di quote di minoranza in alcune società del gruppo. Nel 2017, i negozi hanno avuto quasi 33 milioni di visitatori e sono stati serviti circa 30.000 pasti al giorno. E il futuro è aperto. Come confermato dal presidente esecutivo, Andrea Guerra, rimane in piedi l’idea della quotazione in borsa nel 2019, così come quella dell’apertura in Cina, “per la quale siamo alla ricerca dei partner giusti”.
Intanto, è stato positivo anche l’avvio di 2018, con i primi tre mesi che confermano una crescita del 19,6%. “Il 2017 è stato un anno molto importante. Con delle pietre miliari, come l’apertura del primo negozio sulla costa ovest degli Stati Uniti, a Los Angeles, premiata da lunghe code per molto tempo dopo l’inaugurazione, e l’apertura a Bologna a novembre del primo ed unico parco agroalimentare al mondo - Fico Eataly World, che ha già raggiunto un milione di visitatori nei primi mesi di vita (ma sul cui andamento non sono mancate polemiche, ndr). Tanti negozi da aprire, tanti negozi da portare a regime - ha evidenziato ancora Guerra - e nel contempo pianificare l’evoluzione e lo sviluppo di una azienda giovane, molto dinamica e orientata al futuro, con un modello di business unico al mondo ci ha consentito di portare le emozioni in una delle industrie più mature del mondo: il cibo. Pensiamo di avere dieci anni davanti a noi di potenziale continua crescita con il motto di almeno un negozio Eataly in ogni capitale del mondo. Oggi siamo molto concentrati su Nord America e Europa; innovare ed esaltare l’esperienza dei nostri consumatori sia nei nostri negozi sia online; trovare e scovare fantastici produttori, allevatori e contadini per portare avanti la filosofia del buono pulito e giusto; come sempre far crescere, modellare e rimodellare l’organizzazione della nostra azienda”.
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