Era il 1978 quando John e Harry Mariani acquistarono i primi terreni a Montalcino e misero a dimora le prime barbatelle di Sangiovese. Nei 40 anni successivi, Banfi ha contribuito a fare la storia del vino italiano, costruendo un marchio conosciuto oggi in tutto il mondo, e legandosi indissolubilmente allo sviluppo di Montalcino, del Brunello e del suo territorio. 40 anni sostenuti da quattro pilastri: il pionierismo, la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità, che accompagnano da sempre il cammino di Banfi, pronta a festeggiare questo anniversario con una serie di iniziative, un road show in Italia e nel mondo. Si parte domani, 15 maggio, all’Accademia Chigiana di Siena dove, per la prima volta, la sede della nota istituzione musicale farà da cornice a un evento che celebra un compleanno speciale: sarà un viaggio emozionale attraverso i vini che hanno fatto la storia di Banfi, con una degustazione ai banchi d’assaggio. Nei prossimi mesi seguiranno Roma (5 giugno, Casa dei Cavalieri di Rodi), Zurigo, Firenze, Milano, Mosca, Berlino, New York, Hong Kong, Londra (www.castellobanfi.com).
Tracciare la strada per primi, esplorare nuove frontiere, guardare al futuro pur restando ben ancorati alle tradizioni e alle origini: è lo spirito che ha sempre guidato le scelte di Banfi che, fin dall’inizio, ha creduto nelle enormi potenzialità vitivinicole del territorio di Montalcino e del suo vitigno simbolo, il Sangiovese, promuovendo studi scientifici innovativi sui suoli e sul sangiovese, fino ad allora dal potenziale in parte sconosciuto. Altrettanto pionieristiche le innovazioni in cantina, così come lo sviluppo di un moderno concetto di accoglienza. Pionierismo, infine, anche nella formazione e nella divulgazione della cultura vitivinicola, punto inscindibile e distintivo del modello Banfi, che ha raggiunto il suo apice nei progetti della Fondazione Banfi, in particolare con “Sanguis Jovis - Alta Scuola del Sangiovese”. Sapere, conoscenza, studio, ricerca e sperimentazione, per conoscere e reinterpretare un territorio unico al mondo e per distinguere e valorizzare il modus operandi dell’azienda. Molti e variegati, infatti, sono stati gli studi portati avanti e raccolti nella pubblicazione “La Ricerca dell’Eccellenza”: la ricerca per Banfi rappresenta un concetto trasversale e in continuo divenire, dalla vigna alla cantina.
I risultati della ricerca devono, però, essere tradotti in innovazioni concrete, moderne e perfettamente integrate con l’ambiente in cui l’azienda opera. Innovazioni sia in vigna che in cantina, che hanno l’obiettivo di coniugare sapientemente tecnologie avanzate a sostegno della produzione di vini eleganti ed equilibrati, rispettosi del territorio di origine. Banfi è custode di un territorio unico, in cui opera ormai da 40 anni. L’impegno, certificato nell’annuale “Bilancio di Sostenibilità”, è quello di preservare e consegnare alle future generazioni un territorio ancora più sano, integro e vivibile dell’attuale.
“Come azienda il cui prodotto proviene dalla terra, sappiamo che il nostro successo va di pari passo con il rispetto per l’ambiente - spiega Cristina Mariani-May, a capo di Banfi - il nostro operare in modo sostenibile deve continuare ad evolversi, tenendo conto del fatto che ogni azione deve essere socialmente equa, sicura per l’ambiente ed economicamente sostenibile. Operare in modo sostenibile deve migliorare il rapporto con l’ambiente senza, però, ostacolare la qualità della produzione”.
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