A casa hanno fin da subito aiutato gli italiani a mettere in tavola piatti veloci, oltre ad essere apprezzati per le loro caratteristiche anti-spreco (se ne getta solo il 2,5% del totale). Ora, anche ristoranti e chef sembrano non poter fare a meno dei prodotti surgelati. A rivelarlo è il “Rapporto annuale sui consumi dei prodotti surgelati”, presentato oggi a Milano da IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati).
Dal rapporto emerge come il consumo di prodotti surgelati sia rimasto pressoché immutato nel 2018 (-0,3%, a fronte del -1,3% del comparto alimentare in generale), in linea con i volumi del biennio 2016-2017, quando fu registrato un forte boom di vendite. A determinare la stabilià è stata la crescita (+1,6%) dei consumi “fuori casa” (mense, bar, trattorie, ristoranti), che ha così bilanciato il calo dei consumi casalinghi (-1,5%).
“I prodotti surgelati - spiega il presidente IIAS Vittorio Gagliardi - sono sempre più richiesti e consumati, non solo in famiglia ma anche nel catering e nella ristorazione in generale. Lo dicono le statistiche e lo confermano gli operatori di settore. Il mondo della ristorazione professionale oggi si affida con convinzione al comparto dei prodotti surgelati come prima scelta e non più soltanto in sostituzione del fresco. E il loro utilizzo è destinato a crescere ancora”.
Fuori dalle mura domestiche, i consumi di surgelati hanno superato nel 2018 le 315.000 tonnellate, confermando l’ormai acclarato apprezzamento dei ristoratori italiani verso i vantaggi del comparto “frozen”, divenuto concorrenziale rispetto al fresco, perché in grado di garantire considerevoli risparmi di tempo e di costi fissi. “Molto spesso - afferma lo chef Simone Rugiati - è meglio utilizzare un surgelato buono che un fresco cattivo. Un prodotto surgelato, ad esempio, può rappresentare un’alternativa più che valida rispetto a un prodotto fresco ma non di stagione. Inoltre, se non consumato entro breve, il prodotto fresco perde parte delle sue proprietà organolettiche e nutrizionali”.
In totale, nel 2018, sono state acquistate 838.580 tonnellate di prodotti “sottozero”, con i vegetali (47,5%), le patate (17,4%), l’ittico (13,4%) e le pizze (10,9%) che restano tra i prodotti più amati dai consumatori. Tengono anche i piatti ricettati (5,4%), mentre sono in ripresa le carni (+3,5% rispetto al 2017), in particolare quelle bianche.
Il mercato italiano dei surgelati nel 2018 raggiunge un valore stimato tra i 4,3 e i 4,6 miliardi di euro. Numeri ancor ben lontani da quelli della Gran Bretagna (fatturato di circa 7,2 miliardi di euro), ma le prime anticipazioni sul 2019 mostrano interessanti segnali di sviluppo di un comparto che è ormai entrato definitivamente nelle abitudini delle famiglie italiane (ne fa uso il 95,5%) e che si appresta adesso a “consacrarsi” anche fuori casa, nelle attività di ristorazione.
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