Tornano ad alzarsi i toni tra Usa ed Europa, con la Francia e le sue produzioni enogastronomiche, che torna nel mirino del Presidente Trump. Minacce di nuovi dazi neanche troppo velate, short list pronte alla bisogna, ed un Vecchio Continente che fa fatica a muoversi compatto, prediligendo troppo spesso accordi bilaterali a soluzioni condivise. Una prima risposta, però, Bruxelles è riuscita a darla: la Commissione Europea, infatti, proporrà ai Paesi membri un aumento del contributo Ue alle campagne di promozione per il vino, all’interno dell’Ocm, dal 50 al 60% delle spese ammissibili, come prima risposta alle tariffe Usa sui prodotti agroalimentari. Le bozze di regolamento, che saranno presentate oggi per una prima discussione, prevedono altre due importanti novità: autorizzano i produttori a cambiare i mercati target delle campagne in corso, ad esempio spostandole dalla Cina agli Stati Uniti, e di estenderle oltre il limite previsto di 5 anni. Cadono così due limitazioni importanti, che hanno spesso ostacolato una copertura continuativa dei mercati, mentre i Paesi potranno modificare i loro programmi nazionali, sempre nella parte promozione, durante l’anno ogni volta che sarà necessario. Le agevolazioni riguardano tutti i produttori europei, anche se i dazi Usa colpiscono solo le esportazioni da Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Vini sfusi, spumanti e bag-in-box, infine, non subiscono le tariffe e non sono coperti dalle nuove norme proposte.
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