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ARTE

I 90 anni di Spoerri, artista che con la “Eat Art” ha trasformato la tavola in un’opera

Un genere creato nel 1967, ma ancora oggi molto attuale, con il cibo che diventa oggetto di attrazione e di analisi della quotidianità

Daniel Spoerri ha compiuto 90 anni ma la sua arte non conosce carta di identità. Mentre il mondo si prepara a celebrarlo con mostre negli Stati Uniti e in Europa (Italia compresa), il geniale artista svizzero-romeno continua a lavorare, ancora nel vivo di una carriera di cui può ritenersi senza dubbio soddisfatto. Partito dalla danza, diventò uno dei protagonisti assoluti del Noveau Réalisme degli anni Sessanta, voce accademica e amico di Marcel Duchamp. Ma Spoerri è stato anche l’artefice di produzioni originali, con i collages e i suoi famosi “quadri trappola”, ma soprattutto ha dato la paternità alla “Eat Art” (nome che ha ispirato ristoranti - anche Spoerri ne aprì uno, a Dusseldorf - di tutto il mondo), con la cucina e i suoi utensili che diventano performance interattiva e il pasto elemento di analisi per entrare dentro alla psicologia di una quotidianità di cui il cibo è parte integrante. Era il 1967 quando la “Eat Art” si fece conoscere ma i suoi cardini rimangono ancora oggi quanto mai attuali.Basti pensare all’attrazione che viene riversata al mondo del cibo che Spoerri pone come interfaccia imprescindibile tra arte e vita. Spoerri, già nei primi anni '60, scriveva “Attention. Oeuvre d’art” su alcuni generi alimentari elevandoli di fatto ad opera d’arte e con il concetto di “Eat Art” intendeva costruire un confronto con i principi fondamentali della nutrizione. Con Spoerri la tavola diventa arte, ma anche riflessione con quei tavoli “fotografati”, un suo marchio di fabbrica, dopo pranzi e cene e con i resti non consumati appesi alle pareti come “normali” quadri. Spoerri ha anche un forte legame con l’Italia creando a Seggiano, vicino Grosseto, il “Giardino”: 16 ettari di terreno in cui convivono oltre 100 sculture. Sì, le sue sono sempre grandi idee.

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