“Un uomo è come il vino, il tempo lo impreziosisce, invece quello cattivo, invecchiando si inacidisce”, cantano, nella loro prima volta al più grande evento musicale d’Italia, gli Articolo 31 in “Un bel viaggio”, una canzone “di formazione” sul ritrovarsi adulti. È un amore appena nato ma già finito male, in cui “sei il vino che mi ubriaca”, invece, quello che canta Elodie con “Due” sul palco del Teatro Ariston. Ma ci sono anche i “campi sconfinati, che si arrendono alla sera” con cui inizia “Splash”, la canzone romantica ironicamente “estiva” e vintage di Colapesce e Dimartino, “le tue risate e fare i cretini nei prati” tra i ricordi di un amore passato in “Parole dette male” che segna il grande ritorno di Giorgia, e chi ironizza sugli stereotipi dell’italianità, come Rosa Chemical con “Made in Italy”. Da sempre il vino, ma anche l’agricoltura e più in generale i riferimenti al mondo del cibo, e l’ambiente, fanno parte della grande “metafora” dell’Italia rappresentata dal “Festival di Sanremo” e dalle sue canzoni, al via stasera con l’edizione n. 73, condotta da Amadeus e Gianni Morandi, con tante citazioni nei brani in gara, raccontate da WineNews.
E che ci fanno ricordare le canzoni dei grandi cantautori del passato che hanno fatto la storia del Festival (che WineNews ha ripercorso nelle scorse edizioni direttamente dal Festival, e anche con Marino Bartoletti, uno dei più grandi giornalisti italiani e grande cultore di Sanremo), parlando al grande pubblico e soprattutto ai giovani di temi impegnati, a volte trattati “ante litteram” , come l’ambientalismo ne “Il Ragazzo della Via Gluck” di Adriano Celentano, il legame con la terra in “Voglio andare a vivere in campagna” di Toto Cutugno, o il lavoro che dovrebbe essere una passione come per il cuoco stellato de Lo Stato Sociale in “Una vita in vacanza”. In “Ciao amore, ciao” Luigi Tenco cantava il dramma della civiltà contadina costretta ad urbanizzarsi oltre “il grano da crescere, i campi da arare”, in “Papaveri e papere” Nilla Pizza evocava i bei campi di grano di maggio, mentre Gianni Morandi in “Vado a lavorare” parlava della terra che costa fatica e del “vino sicuro”. Immagini semplici e genuine, come il piacere della convivialità, a volte anche censurate, come “e anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino” che diventò “e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino” di “4/3/1943” di Lucio Dalla. In “Gianna” Rino Gaetano cantava il suo fiuto eccezionale per il tartufo, per Al Bano e Romina la “Felicità” era “un bicchiere di vino con un panino”, e “Vita spericolata”, di cui Vasco Rossi ha festeggiato 40 anni il 3 febbraio, ci fa ancora cantare “e poi ci troveremo come le stars, a bere del whisky al Roxy bar”. Ma sono tante, tantissimi le canzoni che si potrebbero citare, da “Fragole e cappellini” di Claudio Villa a “Sole, pizza e amore” del Quartetto Cetra, dal “Caffè nero bollente” di Fiorella Mannoia a “La terra dei cachi” di Elio e le Storie Tese, da “Grande Sud” di Eugenio Bennato a “La paranza” di Daniele Silvestri, da “Il bosco delle fragole” di Tricarico a “Non è l’inferno” di Emma, senza dimenticare gli “antesignani”, Achille Togliani e il Duo Fasano con “Al mercato di Pizzighettone” nel primo “Festival di Sanremo” della storia, nel 1951.
E, tra big e giovani, a “Sanremo 2023”, è una prima volta anche per Ariete, che, stasera, sul palco del Teatro Ariston, come Elodie, canta “e c’è una torre di piatti che aspetta in cucina”, un’immagine di quotidianità in un “Un mare di guai”, una ballata sull’amore dedicata ad una ragazza. Come lo è anche “non ho fame finché sei sfinita, minchia” in “Non mi va”, il brano più scanzonato e travolgente, ma dall’anima nostalgica, dei Colla Zio. E se Mara Sattei al debutto con “Duemilaminuti” parla di un amore tossico, in cui “sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool”, Marco Mengoni, già vincitore del Festival, canta di un amore che resiste come “il caffè col limone contro l’hangover” in “Due vite”. Come gli Articolo 31, Colapesce e Dimartino e Giorgia, invece, domani in gara, i Modà cantano in “Lasciami”, “lasciami … un bicchiere con dentro un ricordo” e con “un bicchiere con dentro un tramonto, mettici un bacio e veleno con ghiaccio”. “Mi sentirei un po’ meno egoista, mentre stappo sta birra che sa di the” dice invece Shari in “Egoista”. E “tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta, così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta” è tra le immagini “urbane” di “Tango” di Tananai.
E se non lo fanno in questo Sanremo, tutti o quasi i cantanti in gara hanno cantato di vino nelle loro canzoni (come abbiamo raccontato, nei giorni scorsi), ma anche i super-ospiti: da Mahmood e Blanco che aprono il Festival cantando di vino in “Brividi” nella prima serata, quando ci sarà anche la reunion dei Pooh, le cui eno-citazioni vanno da “Una domenica da buttare” a “Solo cari ricordi”, passando per “Un posto come te”. E, poi, Al Bano (cantante-vigneron nella sua Cellino Dan Marco, in Salento), come detto, Massimo Ranieri con il “vino, vinello” di “Brinneso”, e Gianni Morandi anche con “Che me ne faccio del latino” “se devo dire vino al vino” o “Luna” in cui cantava “evviva le donne, evviva il vino”, tre miti della musica italiana insieme all’Ariston nella seconda serata: un evento. Miti di oggi e di ieri, che il vino ispira da sempre (come ricordiamo in un nostro viaggio tra cantautorato, rock, pop e rap), come i Maneskin con “La paura del buio” dove cantano “io ci brinderò sopra col vino”, ospiti della terza serata con Peppino di Capri, tra i cui successi non si può non citare “Champagne”, ma non solo. Il gran finale? “Tra un bicchiere di vino ed un caffè” con il maestro Gino Paoli e la sua “Quattro amici”, e i Depeche Mode che di vino cantano in “Ice Machine”. Ma c’è anche una curiosità: nella sempre più vasta schiera di cantanti-vigneron, c’è anche Fergie, voce dei Black Eyed Peas, produttrice di vino in California, con la band ospite internazionale nella seconda serata.
Focus - Il “Festival di Sanremo” vetrina del made in Italy
Con le luci del “Festival di Sanremo 2023” che si accendono, milioni di telespettatori possono ammirare uno dei simboli del made in Italy in tutta la sua bellezza: i fiori, di cui la Liguria è leader nazionale, rappresentando, sottolinea Confagricoltura, il 30% della produzione florovivaistica italiana con un valore di 386 milioni di euro (sul totale di 2,8 miliardi di euro, il 4,6% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana, e, con un export, che, nel 2021, ha superato 1,1 miliardi).
Fiori con i quali vengono omaggiati cantanti e ospiti vip, che passano come sempre avviene anche da Casa Sanremo, con, ad attenderli, ci sono calici di Prosecco Doc e Prosecco Doc Rosè, con il Consorzio Tutela Prosecco Doc partner ufficiale, e la “regina” della tradizione culinaria italiana nell’Arena del Gusto: la pizza, con una vera e propria “orchestra” di celebri maestri pizzaioli, da Carmelo Pistritto a Enzo Piedimonte, da Ciro Casale a Simone Taglienti, da Antonio Gerace a Saverio Conti, da Sebastiano Scuderi a Francesco Marasciulo, da Luigi Gentile a Manuel Coluccio, e non solo. E, tra i brand di punta del vino italiano, in “vetrina” a Casa Sanremo, c’è Serena Wines 1881, al debutto a Sanremo come partner tecnico della celebre area hospitality del Festival, tra welcome drink firmati Serena 1881 e Champagne De Vilmont, e nel bar della Lounge, cuore pulsante della Casa, con il Prosecco Doc Extra Dry Serena 1881, oltre al Martini Serena Giusto, cocktail ideato appositamente per l’occasione, ma non solo. Ma anche Ponte1948 che, in collaborazione con il Prosecco Doc, è tra le bollicine ufficiali della ClubHouse, accompagnate dallo chef Enzo De Prà del ristorante stellato Dolada, in showcooking trasmessi nel programma “Buongiorno Sanremo” condotto da Veronica Maya, mentre ogni giorno c’è anche l’Aperitipico. E poi ci sono i territori che si raccontano, come le Dolomiti Bellunesi e la Sardegna, tra ristoranti ed angoli eccellenze, protagonisti negli eventi più glamour prima, durante e nel dopo-Festival.
Una curiosità in salsa wine & food ? Per i milioni di telespettatori che da stasera saranno incollati alla tv, Deliveroo ha coinvolto i Jalisse, già vincitori del Festival, con performance con i loro brani che negli anni non sono stati selezionati per Sanremo, sui profili Instagram della piattaforma online di food delivery, e del duo. Il tutto aspettando di veder brindare con il vino italiano, nei giorni del Festival, uno su tutti: Amadeus …
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