Il “Liceo del Made in Italy”, la festa per la “Giornata nazionale del Made in Italy”, che sarà il 15 aprile, per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana”, il marchio di autenticità per i ristoranti “veramente italiani” all’estero, ma anche il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, misure di incentivazione del design e dell’ideazione estetica, un nuovo fondo sovrano, il sostegno all’imprenditorialità femminile, alle filiere del legno, dell’arredo e del tessile, alle disposizioni per l’approvvigionamento di materie prime critiche della filiera della ceramica. Sono tante, riportano le agenzie di stampa, le misure che compaiono tra i 47 articoli contenuti nella bozza del “ddl sul Made in Italy”, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri la prossima settimana; in particolare, il Liceo del Made in Italy, che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva annunciato a Vinitaly 2023, secondo quando riporta il portale specializzato “Orizzonte Scuola”, avrà per obiettivo quello di “promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy”.
Secondo la bozza, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, l’opzione “economico sociale” del Liceo delle Scienze Umane, confluirà nel nuovo percorso liceale: nel ddl si precisa che resta ferma, per le classi successive alla prima, “la prosecuzione ad esaurimento dell’opzione economico sociale”. Nel ddl, si legge ancora, c’è spazio anche per i percorsi di alternanza scuola-lavoro, ovviamente nei settori di riferimento. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, dovrà favorire i rapporti tra la scuola e le imprese del territorio. E se le materie del primo biennio sono quelle più generali (lingua e letteratura italiana; lingua e cultura straniera; storia dell’arte; matematica; informatica; scienze naturali; fisica; scienze motorie e sportive; storia e geografia; diritto ed economia politica; religione cattolica o attività alternative), per gli ultimi tre anni, vengono introdotte materie come “economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare; Made in Italy e mercati internazionali”.
Altra novità, riporta poi l’Ansa, come annunciato e già riportato nei mesi scorsi da WineNews dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sarà il marchio per i ristoranti davvero italiani nel mondo: “al fine di valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che offrono all’estero prodotti enogastronomici effettivamente conformi alle migliori tradizioni italiane all’estero e di contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding - si legge - i ristoratori situati all’estero possono chiedere la certificazione distintiva di “ristorante italiano nel mondo”. La certificazione è rilasciata, su istanza del ristoratore, da un ente certificatore accreditato presso l’organismo unico di accreditamento nazionale italiano, sulla base di una tariffa approvata e di un disciplinare adottato con decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con il Ministero dell’Agricoltura, che individua i requisiti e le specifiche per il rilascio della certificazione stessa, con particolare riferimento all’utilizzo di ingredienti di qualità e di prodotti appartenenti alla tradizione enogastronomica italiana, a denominazione di origine protetta, a indicazione geografica protetta, a denominazione di origine controllata, a denominazione di origine controllata e garantita e a indicazione geografica tipica”.
Ma ancora, nella bozza, ci sarebbe anche il “pacchetto di misure di promozione” con l’istituzione dell’Esposizione Nazionale del Made in Italy, per la valorizzazione e tutela del patrimonio culturale immateriale, il rafforzamento dei domini Internet riferiti al patrimonio culturale e alla promozione dell’immagine dell’Italia, il sostegno del settore fieristico nazionale e misure per la promozione del sistema NutrInform Battery.
Come detto, ancora, il Governo intende anche istituire la Giornata Nazionale del Made in Italy, il 15 aprile, per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana“: la giornata non è assimilata alle feste nazionali e per celebrarla Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni possono promuovere “iniziative per la promozione della creatività e la difesa e valorizzazione del Made in Italy”.
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