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VINO E TERRITORIO

Valpolicella: pace fatta tra Consorzio Vini Valpolicella e Famiglie Storiche

I presidenti Christian Marchesini (Consorzio) e Pierangelo Tommasi (Famiglie) a WineNews: “si apre una pagina nuova per il territorio”
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Valpolicella: pace fatta tra Consorzio Vini Valpolicella e Famiglie Storiche

La pace è fatta, nel segno dell’amore per il territorio e del bene comune. “Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e la società Famiglie Storiche comunicano di avere definito ogni contenzioso tra loro pendente, avente ad oggetto l’utilizzo della Docg “Amarone della Valpolicella”. Consorzio e Famiglie Storiche condividono l’obiettivo di agire, ciascuno per quanto di propria competenza, per lo sviluppo della Docg “Amarone della Valpolicella” e delle altre denominazioni della Valpolicella, favorendo un clima di equa competizione tra produttori, rispetto reciproco, collaborazione e dialogo; ribadiscono l’importanza della difesa della Docg “Amarone della Valpolicella” e delle altre denominazioni del territorio e della loro promozione in Italia e all’estero, con l’obiettivo di favorire la loro conoscenza e di consolidarne il successo, nell’interesse di tutta la collettività”, spiega una nota ufficiale delle due compagini, che sono giunte così alla chiusura di un contenzioso pluriennale, e che vede aprirsi una pagina nuova, con una nuova armonia, tra il Consorzio, che tutela una delle denominazioni più importanti del vino italiano, la Valpolicella, e che riunisce 2.400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori su un territorio di produzione che si estende per oltre 8.500 ettari di vigna, in 19 comuni della provincia di Verona, con un giro d’affari legato al vino che, complessivamente, è superiore ai 600 milioni di euro, e le “Famiglie Storiche”, 13 cantine a guida familiare che hanno segnato la storia del territorio e dell’Amarone (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato), che insieme sviluppano un giro d’affari di 81 milioni di euro, il 23% del totale imputabile all’Amarone della Valpolicella, di cui rappresentano il 15% del prodotto sul mercato.
“Siamo felici della chiusura del contenzioso che durava dal 2015 - ha detto, a WineNews, il presidente del Consorzio Vini Valpolicella, Christian Marchesini - che apre ad un futuro più disteso per la denominazione e per il territorio. Ringrazio sia Pierangelo Tommasi che Alberto Zenato, con cui ho iniziato questo percorso che abbiamo portato a termine, e anche le 7 aziende del Consorzio che hanno rinunciato al diritto di risarcimento per la concorrenza sleale, ovvero Cantina di Soave, Colognola ai Colli, Sartori Vini, Corte Figareto, Corte Rugolin, Zymè e Roccolo Grassi. Ora vogliamo che tutto vada nella giusta direzione”. E su un possibile ed ipotetico rientro delle Famiglie nel Consorzio, Marchesini risponde: “il Consorzio è l’istituzione sul territorio, le porte sono aperte a tutti, ed essere dentro vuol dire condividere con Consorzio e denominazione delle scelte per il futuro, che è sempre più complesso da gestire”.
“Da presidente delle Famiglie Storiche - commenta, a WineNews, il presidente delle Famiglie Storiche, Pierangelo Tommasi, alla guida di Tommasi Family Estate - ho ereditato un lavoro di ricongiungimento che ha iniziato Alberto Zenato, amico e collega (guida la cantina Zenato con la sorella Nadia, ndr), che aveva già iniziato con il presidente del Consorzio Vini Valpolicella, Christian Marchesini, un dialogo costruttivo, un percorso che ho avuto l’onore di portare a termine. I tempi erano maturi per arrivare a questa conclusione, magari avremmo potuto farlo prima, ma più che dalla volontà delle parti le cose sono state rallentate dalla burocrazia. Ora si apre una pagina nuova, la volontà è quella di continuare le proprie attività nel rispetto reciproco e per il bene della denominazioni. Noi come associazione delle Famiglie Storiche continueremo ad esistere, perchè siamo insieme da 14 anni sulla base di valori ed idee che ci accomunano, oltre ad avere la proprietà della storica Bottega del vino (uno dei templi mondiali del buon bere per gli appassionati di vino, con la sua ricchissima e sconfinata cantina, ndr), che è importantissima. Il messaggio è che tanto noi che il Consorzio vogliamo tutti il bene della denominazione e del territorio, e per quello lavoreremo”.
Trova conferma così la notizia, che, come anticipato da WineNews, era nell’aria già da Vinitaly 2023, e che apre un nuovo percorso a beneficio di quella Valpolicella che è già uno dei territori più importanti del vino italiano, e che ora potrà lavorare ancora meglio sulla comunicazione ed il racconto dei suoi grandi vini che riempiono ormai i calici sulle tavole di tutto il mondo, e sul “marketing territoriale” di un lembo di Veneto e d’Italia capace di mettere insieme grandi vini, bellezza dei paesaggi, storia e cultura, legati da un filo rosso che parte dalle vigne sorrette dalle marogne, i muretti a secco che trapuntano la campagna vitata della Valpolicella, e arriva dritto al cuore di Verona, città tra le più belle e visitate d’Italia.

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