Non chiamatelo solo Sauvignon, perché il Langhe Sauvignon “Rovella” non si identifica soltanto nel suo vitigno, ma anche nel terroir di origine, il Barolo. È nel cuore di un territorio vocato ai grandi rossi piemontesi che questa famiglia di agricoltori produce un bianco raro. L’azienda risale al 1901 con l’acquisto dell’appezzamento Mariondino a Castiglione Falletto da parte del bisnonno Gaspare Parusso. Ma è solo nel 1971 che il nipote Armando inizia a imbottigliare il primo Barolo Parusso. L’azienda oggi conta 28 ettari con una produzione annua di 150.000 bottiglie. Marco gestisce i vigneti e la cantina utilizzando tecnologie d’avanguardia, la sorella Tiziana si occupa della parte amministrativa. Oltre alle lavorazioni tradizionali, l’azienda ha sviluppato la tecnica della micro-zonazione dei suoli basata sulla personalizzazione dei diversi appezzamenti, sull’utilizzo di concimazioni specifiche e sui metodi di potatura a seconda del tipo di terreno. Il Sauvignon, che qui non aveva storia, è stato sperimentato per anni da Marco Parusso rivelando profumi inediti di questa terra. L’affinamento del vino, ottenuto da una selezione di piante con età superiore a 20 anni provenienti dai vigneti a Castiglione Falletto e a Monforte d’Alba, avviene in bottiglia a temperatura controllata di 15°C. Ne risulta un prodotto di grande evoluzione, dal profumo fine, aromatico di ribes bianco. In bocca è caldo, equilibrato con aromi di pompelmo e bergamotto.
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