“Incontro con l’uomo che ha trasformato la potatura della vite in una forma d’arte”: così inizia l’articolo che la celebre Jancis Robinson, tra i più influenti critici enologici al mondo, ha dedicato a Marco Simonit sul prestigioso “Financial Times”, frutto di una visita che Simonit ha fatto, in estate alla wine critic in Linguadoca, nel Sud del Francia, e in cui l’ideatore del metodo di potatura “Simonit&Sirch” (che abbiamo raccontato in un video, ed adottato ormai da oltre 150 tra le più prestigiose cantine al mondo, come, ultimo ma non ultimo, il leggendario Domaine de la Romanée-Conti come anticipato da WineNews), della “Simonit & Sirch Vine Master Pruners” (l’unico gruppo internazionale specializzato e accreditato nel settore della formazione del personale addetto alla potatura manuale dei vigneti) di cui è Ceo, della piattaforma “Vine Master Pruners Academy” e di “Vine Pruning Schools” in Italia e all’estero, si è raccontato alla famosissima “scrittrice del vino” (come lei ama definirsi), in una lunga ed approfondita intervista. “Ma la cosa di cui sospetto che Simonit sia più orgoglioso è l’effetto sociale della sua formazione, soprattutto in California e in Sud Africa, dove i lavoratori dei vigneti sono stati - scrive Jancis Robinson - sempre storicamente sottovalutati e scarsamente formati. Diventando una superstar internazionale del vino (come lo è stato l’enologo consulente Michel Rolland di Bordeaux dagli Anni Ottanta del Novecento) Marco Simonit ha elevato il lavoro in vigna e con esso i lavoratori dei vigneti”.
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