Maltempo, è un anno nero per l’agricoltura italiana. Arrivano ad oltre 6 miliardi i danni che hanno colpito campi, coltivazioni e infrastrutture dopo l’ultima ondato di maltempo che di fatto ha salutato la stagione estiva per dare il benvenuto ad un autunno che parte con il piede sbagliato. Nubifragi, grandinate e trombe d’aria che, sottolinea Coldiretti, hanno colpito a macchia di leopardo nelle città e nelle campagne con tetti scoperchiati, alberi abbattuti, coltivazioni distrutte, serre divelte, allagamenti, frane e smottamenti. Le campagne hanno forse accusato il colpo più duro proprio nel periodo della vendemmia e della raccolta di frutta e ortaggi . Senza dimenticare che presto sarà il turno delle olive con le previsioni che non promettono bene. Anche il vino ha risentito del clima pazzo visto che, precisa Coldiretti, sono state “colpite anche realtà di pregio come i vigneti di Falanghina, Fiano e Aglianico in Campania”.
Dall’inizio dell’anno la Penisola è stata investita in media da oltre 10 eventi estremi al giorno sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Eswd (European Sever Weather Database) che hanno causato il crollo del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno. L’analisi di Coldiretti sottolinea un calo diffuso, dal pomodoro alla vendemmia (-12%).
“Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, maltempo, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono - conclude la Coldiretti - investimenti ance grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti”.
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