Da una parte, uno dei più grandi campioni di ciclismo di tutti i tempi, capace di vincere negli Anni Novanta del Novecento ben cinque Tour de France consecutivi (unico a riuscirci), due edizioni del Giro d’Italia, ma anche l’oro olimpico e mondiale con la Spagna; dall’altra, una delle griffe più note e prestigiose del Brunello di Montalcino, da sempre punto di riferimento stilistico della denominazione, nota anche come cantina “bike friendly”, grazie alla passione del proprietario per le due ruote: Miguel Indurain, fuoriclasse spagnolo e vera e propria leggenda dei pedali, ha visitato Ciacci Piccolomini d’Aragona, intrattenendosi con il proprietario Paolo Bianchini, suo grande amico ed esperto ciclista.
Il campione Miguel Indurain ha visitato il Museo del Ciclismo (allestito nella tenuta, dove sono esposte anche tre sue maglie, tra cui quella rosa), la cantina e i vigneti della Ciacci Piccolomini d’Aragona, uno dei nomi di riferimento mondiale di Montalcino. “Paolo Bianchini è un grande amico - ha affermato Indurain - mi piace molto la Toscana e Montalcino. Sì, il Brunello l’ho assaggiato e anche quando correvo un bicchiere di vino la sera non mancava mai”.
Il binomio vino & sport è, da sempre, nel Dna di Paolo Bianchini, che, oltre ad essere uno degli imprenditori più famosi e bravi del territorio del Brunello, è stato anche un ciclista professionista: nel suo Museo ha raccolto negli anni un tesoro di cimeli e trofei, maglie gloriose e ricordi preziosi. Molte le sue amicizie nel mondo del ciclismo internazionale, tra cui quella con il campione colombiano Egal Bernal, che ha voluto donargli la maglia gialla con cui ha vinto il Tour de France 2019.
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