Indispensabili nel seguire una dieta equilibrata, ricche di vitamine fondamentali per l’organismo e di varietà che le fanno amare da tutti. Ma sempre più care in un periodo dove il potere di acquisto è limitato e questo dato di fatto suona come un campanello di allarme.L’autunno è una stagione feconda per frutta e verdura ma nonostante il desiderio dei consumatori di portare a tavola le ultime produzioni, i prezzi che schizzano in alto non ne agevolano l’acquisto.
L’aumento record dei listini, riporta l’Ansa, spetta ai cachi con il 30%, ma è tutto il paniere autunnale di frutta e verdura a subire un’impennata in media del 20%. Altri esempi? Le pere Abate, le gelate primaverili in Emilia-Romagna ne hanno tagliato la produzione, sono passate da 2,50 a 3 euro al chilogrammo. Prezzi in aumento anche per gli ortaggi di stagione, come il cavolfiore bianco che segna +25% rispetto al 2022. A pesare sono la crescita senza sosta dei costi di produzione registrata nell’ultimo anno, come anche quelli del packaging. Eppure con il clima che si raffredda cresce la voglia di assaporare castagne, mele e pere passando per i melograni e le prime clementine, senza dimenticare zucche e cavolfiori, tutti prodotti che sono finiti sotto la lente di ingrandimento della Borsa della Spesa, realizzata da Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti), in collaborazione con Italmercati e Unioncamere .
La buona notizia è che, grazie al freddo, aumenta la dolcezza e la qualità della frutta, come i cachi sempre più gettonati, insieme alle clementine. Cresce anche il consumo di castagne, nonostante i rincari del 15%. Ma, adesso, a preoccupare è l’ultima, e terribile, ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e che, di riflesso, ha danneggiato anche l’agricoltura che già si porta dietro un 2023 particolarmente complicato.
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