Per chi viaggia in Italia non c’è miglior benvenuto o arrivederci di un buon piatto, e se a firmarlo è uno chef con Tre Stelle Michelin è come stendere ai viaggiatori internazionali che arrivano e ripartono in aereo un tappeto rosso (ovvero, per l’Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, 15 milioni di persone nel 2023, con un boom del +42% sul 2022 ed un recupero dell’87,7% sul 2019, con oltre il 20% dei turisti stranieri che sceglie il Belpaese attratto dallo stile di vita italiano e dalla sua “allure” di esclusività). Dall’altro lato della tavola, per i grandi nomi della ristorazione avere un proprio ristorante nel travel retail dei principali aeroporti italiani, ma anche internazionali, offre una visibilità potenzialmente infinita, come avviene per i vini ed i prodotti che sempre di più si trovano nei duty free, ma anche nei wine bar griffati da sempre più cantine italiane (con il giro d’affari globale del settore che, secondo un recente report Research Dive, arriverà a 225 miliardi di dollari nel 2031, con una crescita aggregata del 16% all’anno, di cui 56 miliardi legati a vino e liquori). E in una ristorazione in aeroporto che “vola” sempre più in alto, anche Antonino Cannavacciuolo, amatissimo chef Tre Stelle Michelin con il ristorante Villa Crespi a Orta San Giulio sul Lago d’Orta, è “atterrato” nell’Aeroporto Internazionale di Milano Malpensa portando nell’Area Partenze del Terminal 1, in collaborazione con MyChef Italia, Antonino Il banco di Cannavacciuolo, il suo format smart gourmet, con street food innovativo e pasticceria pret à porter che rispecchiano la sua anima napoletana.
In un trend in costante aumento, mangiare stellato si può nei più importanti scali italiani, con formule studiate ad hoc, dal Davide Oldani Caffè sempre all’Aeroporto di Milano Malpensa al ViCook Bistrot dei fratelli Cerea all’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio, da Attimi by Heinz Beck e l’Antonello Colonna Open Bistrò entrambi all’Aeroporto di Fiumicino a Roma, al ristorante I Banchi inaugurato sempre in questo 2023 dallo chef stellato Ciccio Sultano con Autogrill all’Aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, solo per citare i più famosi (e con Michelangelo Citino del Michelangelo Restaurant dell’Aeroporto di Milano-Linate, executive chef MyChef, eletto nel 2019 “Best Airport Chef” al mondo ai Fab Awards). E tutti - o quasi - gli aeroporti italiani più trafficati, ma non solo, hanno anche un wine bar griffato da alcune delle più celebri cantine, da Fiumicino con il Wine Bar Dei Frescobaldi e i due Rosso Intenso di Zonin (e dove anche Eataly ha aperto il suo primo store in aeroporto), ma anche il Ferrari Spazio Bollicine che si trova anche a Malpensa e Linate, all’Aeroporto Marco Polo di Venezia con il wine bar Villa Sandi & deCanto, da Napoli Capodichino con il Dubl Bar di Feudi di San Gregorio, ai Prosecco Bar di Bottega in numerosi scali internazionali, come Londra e Dubai, aspettando l’apertura del primo wine bar firmato Planeta all’Aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo.
Terzo punto vendita di Antonino Il Banco - dopo quelli al Vicolungo The Style Outlets e a Orta San Giulio - il nuovo progetto di Cannavacciuolo per una sosta veloce ma gourmet prima di prendere il volo a Malpensa, dalla colazione alla cena, nasce, invece, dalla collaborazione dello chef e Cinzia Cannavacciuolo con Sergio Castelli, ad MyChef Italia, che inaugura una nuova modalità di food travel experience, tra proposte dolci e salate che raccontano la grande passione dello chef per la propria terra d’origine e per la tradizione partenopea (sfogliatelle, babà, pastiera, code d’aragosta, arancini, fiori di zucca ripieni, cuoppo, cuzzetiello, pizze, parmigiana di melanzane, lasagne e polpette al sugo o l’insalata con pomodori datterini e burrata Igp), e souvenir gastronomici da asporto prodotti nel Laboratorio di Alta Pasticceria Artigianale di Suno, a Novara.
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