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RICONOSCIMENTI

Patrimonio immateriale Unesco: dopo “la pratica del canto lirico italiano”, si guarda alla cucina

Coldiretti: “candidatura sostenuta dal Governo italiano per tutelare un settore che vale 600 miliardi di euro con 4 milioni di occupati”
Coldiretti, CUCINA ITALIANA, LIRICA, UNESCO, Non Solo Vino
Il brindisi de La Traviata, momento che lega vino e lirica (ph: Metropolitan Opera)

Il “bel canto” e i grande passione per le gioie della tavola erano due must per uno degli italiani più famosi al mondo, l’indimenticabile Luciano Pavarotti, il grande tenore che, da buon modenese, era anche un grande appassionato di Lambrusco. Ebbene, se l’arte di Pavarotti e di molti altri grandi interpreti, ovvero “la pratica del canto lirico italiano”, è diventata, in queste ore, elemento del Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, la speranza è che ora anche la sua passione (e di miliardi di persone nel mondo), la Cucina Italiana, faccia lo stesso percorso, grazie alla “candidatura sostenuta dal Governo italiano per tutelare un settore che vale 600 miliardi di euro con 4 milioni di occupati”, commenta la Coldiretti.
Tra i molti tesori italiani iscritti dall’Unesco, ricorda la Coldiretti, ci sono già la cerca e cavatura del tartufo (2021), l’Opera dei pupi (2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010), l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013), la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte della Falconeria (2016), l’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Transumanza (2019) fino all’ “Arte dei muretti a secco”, ma non mancano neppure luoghi simbolo tutelati dall’Unesco come le Colline del Prosecco e le faggete dell’Aspromonte e del Pollino e La tradizione dell’allevamento del Cavallo Lipizzano”. Senza dimenticare, aggiungiamo noi, Langhe Roero e Monferrato, paesaggio vinicolo Patrimonio Unesco, così come la coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria.
“La ristorazione all’italiana - evidenzia Coldiretti - è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33% del totale dei ristoranti, e in Brasile (28%), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22%), Spagna (24%), India (24%), Germania (16%), Cina (14%), Corea del Sud (12%) e Regno Unito (11%), secondo l’analisi Coldiretti sul Foodservice Market Monitor 2022 by Deloitte”.

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