“Finalmente la Commissione Europea si rende conto che non ci sono le condizioni per un accordo commerciale con i Paesi del Mercosur. È quello che denunciamo da anni, al fianco dei nostri agricoltori, contestando le condizioni di un’intesa che danneggerebbe fortemente i settori agricolo e zootecnico”. Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (e responsabile del Dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, ndr), dopo lo stop da parte della Commissione Europea all’accordo Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, sottolineando che “l’Europa deve difendere gli interessi dei propri cittadini, a cominciare dalla sicurezza e dalla qualità di quello che mangiano. Sui prodotti che arriverebbero dall’America Latina non riceviamo ancora le dovute garanzie, mentre le nostre eccellenze sono penalizzate Oltreoceano da Italian Sounding e concorrenza sleale. Inoltre, la Commissione Ue non può imporre norme ambientali troppo rigide a chi lavora sui nostri campi e contemporaneamente stringere accordi per aprire i mercati ai prodotti di chi non vuole rispettare nemmeno una piccola parte di quelle regole. Insomma, troppi sono ancora i punti oscuri della possibile intesa con il Mercosur. Meglio fermarsi e prendersi tutto il tempo necessario per inserire nel testo i dovuti paletti, altrimenti non se ne fa niente”, conclude Centinaio.
Lo stop all’accordo Mercosur risponde anche alla battaglia della Coldiretti per “fermare le importazioni sleali ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno”, afferma il presidente Ettore Prandini, definendolo “un accordo scellerato”. Una scelta quella della Ue che segue la denuncia della Coldiretti in Italia e della Fnsea in Francia “sulla concorrenza sleale provocata dalle gravi inadempienze di molti Paesi sudamericani sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato dallo stesso dipartimento del lavoro statunitense”. A preoccupare sono le agevolazioni concesse nell’accordo a prodotti come la carne di manzo e di pollo dal Brasile, finiti al centro di scandali alimentari e spesso segnalati dal Rasff, il sistema di allerta rapido dell’Europa, per i problemi dal punto di vista della sicurezza. Ma le agevolazioni riguarderebbero anche altri prodotti, dal riso al miele, dai formaggi allo zucchero, dalla carne di maiale al latte in polvere.
Il Mercosur legittima le imitazioni di oltre il 93% dei prodotti agroalimentari made in Italy, compresi i prodotti più esportati all’estero, a partire dalla Fontina, dal Parmesan, Parmesano, Parmesao, Reggianito e Grana, mentre per altri “tarocchi” come il Prosecco e l’Asti, il Marsala, il Gorgonzola, il Pecorino Romano, il Taleggio, l’Asiago, la Mortadella Bologna o il Prosciutto di Parma, è stata concessa una moratoria che permetterà di commercializzarli ancora per molti anni. “In questo modo - conclude Coldiretti - si assicura di fatto il benestare Ue a una produzione locale del falso che è già tra i più fiorenti e che viene peraltro esportata in tutto il mondo”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024