Se nell’immaginario collettivo a ritagliare i coupon per la spesa erano le casalinghe diligenti degli Anni Sessanta del Novecento, oggi i buoni sconto si sono evoluti, diventando digitali e rappresentando un trend in forte crescita: secondo il report “Il mercato del couponing in Italia nel 2023”, a cura di Savi (Marketing Technology Company), l’alimentare si conferma il settore in cui è utilizzato il maggior numero di buoni sconto, con il 50,2% di tutti i coupon distribuiti. Del resto il mercato del couponing, nel nostro Paese, ha registrato nel 2023 una crescita boom, con un aumento del 45% sull’anno precedente, per un valore totale di 411,8 milioni di euro. E, nei primi mesi 2024, sono già oltre 71 milioni i buoni distribuiti, per un valore totale di 109 milioni di euro. Lo sviluppo del mercato del couponing in Italia è fortemente correlato all’andamento dell’inflazione ed ai prezzi dei beni di consumo: nel 2023, in media, i prezzi al consumo hanno infatti registrato una crescita del 5,7%, dopo che già nel 2022 si era assistito ad un aumento dell’8,1% (dati Istat). Una dinamica che ha ulteriormente spinto gli italiani a ricercare modalità alternative di risparmio, trovando nei coupon un valido alleato che ha permesso di accedere ad una vasta gamma di prodotti di uso quotidiano, disponibili nei principali rivenditori presenti sul territorio nazionale, ad un prezzo scontato.
La ricerca è stata condotta sulla base dei dati generati da oltre 38.000 rivenditori, che comprendono insegne della God, drugstore, negozi specializzati e farmacie (sono esclusi i discount) e rappresentano la quasi totalità delle aziende del settore. Il mercato del couponing in Italia consolida il proprio trend di crescita e conferma come oggi i coupon siano una soluzione sempre più utilizzata dagli italiani in ottica anti-inflazione, per l’acquisto non solo di beni alimentari, ma anche di prodotti relativi alla cura della persona, oltre al cibo e agli accessori per animali. Tra le macro-categorie merceologiche, l’alimentare si conferma il settore leader, raggiungendo il 50,2% di tutti i coupon e registrando una crescita del 15,8% rispetto al 2022, quando erano il 43,4% del totale. Tra i beni alimentari più acquistati i prodotti confezionati hanno superato le bevande, con il 25,8% del totale rispetto al 25,5% registrato dal comparto beverage. Nella speciale classifica si trovano poi, rispettivamente, il latte e i derivati (15,8%) e i dolciumi (15,5%). I coupon per i prodotti da forno e i condimenti sono stati utilizzati rispettivamente dal 7% e dal 6,2% del totale, mentre i surgelati si sono attestati su una quota del 4,1%.
“Sempre più italiani utilizzano i coupon come strumento fondamentale per un risparmio consapevole e pianificato nella loro spesa quotidiana - ha dichiarato Angelo Tosoni, managing director Savi Italia - i dati ci dicono che è in corso un processo di progressiva digitalizzazione e smaterializzazione dei buoni sconto, derivato dai vantaggi offerti dai coupon digitali, che garantiscono tempi più rapidi e una maggiore sicurezza”.
All’aumento dei buoni nel settore alimentare, è corrisposta una conseguente diminuzione di quelli utilizzati per l’acquisto di articoli per la cura e l’igiene personale, scesi al 22,2% dal 26,1% del 2023, mentre restano più o meno invariati i numeri relativi ai prodotti per la detergenza, pari al 20,1% del totale (20,5% nel 2022). La ricerca ha inoltre evidenziato un lieve aumento dei buoni sconto relativamente al petfood, i cui prodotti hanno raggiunto una quota del 7,5% (+0,5%), con un trend che si prevede in aumento in futuro vista la sempre maggior presenza di animali domestici nelle case degli italiani.
Il 2023 ha poi visto una crescita consistente nell’utilizzo dei buoni sconto digitali, aumentati del 45% in un solo anno, portando tale soluzione di acquisto a raggiungere il 14,5% del totale transato in cassa. Sempre più consumatori scelgono dunque i coupon dematerializzati che consentono di abbattere il consumo di carta e di ridurre il tempo necessario per la loro validazione. Il settore ha ancora ampi margini di crescita su questo fronte, ma il trend proseguirà anche in futuro, trainato dalle abitudini di acquisto degli utenti, sempre più digital based.
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