Fornire una maggiore trasparenza sull’origine dei prodotti e quindi aiutare i consumatori nelle loro scelte alimentari e contrasto alle frodi alimentari. Sono gli obiettivi della Direttiva Breakfast adottata formalmente, in questi giorni, dal Consiglio dell’Unione Europea, con il regolamento che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale per poi entrare in vigore 20 giorni dopo, e dopo due anni le nuove misure saranno applicabili in tutta l’Ue. Al centro c’è la revisione di alcune “direttive sulla colazione” per aggiornare le norme di commercializzazione in vigore nell’Ue e garantirne l’uso coerente in tutta l’Unione. Le novità interessano prodotti di largo uso comune come miele, succhi di frutta e confetture. Per il miele ci sarà maggiore chiarezza, nell’etichetta, sui Paesi di origine che saranno indicati in ordine decrescente, in base al peso, compresa la percentuale rappresentata da ognuno. Per i succhi di frutta, in considerazione dello scenario di richiesta di prodotti poco zuccherati, sono previste l’introduzione di tre categorie: “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri”, “succo di frutta da concentrato a tasso ridotto di zuccheri” e “succo di frutta concentrato a tasso ridotto di zuccheri”. Sarà inoltre possibile apporre sull’etichetta la dicitura “i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturalmente presenti”. Capitolo confetture: il contenuto minimo di frutta sarà aumentato da 350 a 450 g per kg nelle confetture e da 450 a 500 g per kg nelle confetture extra.
Coldiretti, che ha lanciato una raccolta di firme per rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione, non promuove a pieni voti le novità previste perché se “la Direttiva Breakfast assicura una maggiore tutela della produzione nazionale di miele”, per quanto riguarda “succhi e marmellate si è persa l’ennesima occasione per assicurare più trasparenza ai cittadini, soprattutto in un settore che vede come primi consumatori le giovani generazioni”. “Come richiesto da Coldiretti, la “direttiva colazione” contrasterà con maggiore efficacia le importazioni di miele adulterato da Paesi terzi attraverso l’etichettatura obbligatoria e chiaramente visibile del Paese di origine e avvierà un processo per creare un sistema di tracciabilità del miele. Una novità importante rispetto a una situazione dove l’import sleale di prodotto di scarsa qualità e a prezzi stracciati dall’estero, sta affossando il miele italiano, con oltre 25 milioni di chili di prodotto straniero che hanno varcato i confini nazionali nel 2023. In sede di accordo è stato però stralciato l’obbligo dell’indicazione obbligatoria dell’origine della materia prima per succhi di frutta, marmellate e confetture, inizialmente inserito proprio su pressing della Coldiretti. Un passo indietro verso la tutela della libertà di scelta e la difesa della salute dei cittadini europei, a partire da quelli più giovani, solo parzialmente compensato dalle indicazioni più chiare sul contenuto di zucchero nei succhi e sul contenuto minimo di frutta nelle confetture e nelle marmellate”.
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