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MADE IN ITALY

Nel settore del luxury food & wine serviranno 60.000 nuovi occupati nei prossimi 5 anni

Tra le figure più richieste tecnici, addetti all’accoglienza e guide enoturistiche. È quanto emerge dai dati di Fondazione Altagamma e Unioncamere
ALTAGAMMA, MADE IN ITALY, OCCUPAZIONE, UNIONCAMERE, Non Solo Vino
Tra le figure più ricercate dall'alta gamma i responsabili dell'accoglienza in cantina

Sono oltre 60.000 i nuovi addetti di cui, nei prossimi 5 anni, necessiterà il comparto del luxury food & wine, per una stima di occupati, nel 2028, pari a 495.000 unità. Le figure più richieste saranno i tecnici specializzati nelle lavorazioni alimentari, i tecnici del marketing, delle vendite e della distribuzione, gli addetti all’accoglienza e le guide eno-turistiche. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Fondazione Altagamma (che riunisce dal 1992 le migliori imprese che promuovono nel mondo l’eccellenza made in Italy, con 119 brand dei settori più rappresentativi) insieme a Unioncamere, relativi alla previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali a medio termine nel nostro Paese. Secondo la ricerca, nel 39% dei casi le imprese dell’alimentare di alta gamma avranno difficoltà a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno, pur in un contesto di disoccupazione giovanile che si attesta intorno al 20%. In generale in Italia saranno 276.000 le persone ricercate tra il 2024 e il 2028 nei settori Motori, Alimentare, Ospitalità, Moda e Design.
“Alla luce del fabbisogno occupazionale di 276.000 profili per i prossimi cinque anni, la formazione di nuovi talenti dev’essere la priorità per tutto il comparto manifatturiero italiano, un patrimonio di cultura imprenditoriale, saper fare artigianale e tecnologico, bellezza e italianità che vogliamo preservare - ha commentato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma - l’obiettivo comune di imprese, associazioni e istituzioni deve essere quello di costruire un ecosistema virtuoso in cui il lavoro manifatturiero diventi un’ambizione per i giovani e in cui il sistema formativo sia in grado di assicurare le corrette competenze e le soft skill”. Il fabbisogno stimato al 2028 di 276.000 persone è in crescita rispetto alla prima stima elaborata nel 2019, quando si prevedevano per i successivi 5 anni 236.000 unità, evidenziando una crescita sul medio periodo. Una crescita dovuta all’espansione economica del comparto, all’impatto positivo atteso delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e che tiene conto delle necessità di turnover.
L’alto di gamma in Italia rappresenta un’industria da 144 miliardi di euro e fornisce un contributo al Pil del 7,4%. Coinvolge 1,9 milioni di occupati, diretti e indiretti, pari all’8,2% dell’occupazione italiana, e la quota dell’export è di circa il 50%. Tra i progetti più rilevanti portati avanti da Altagamma - che tra i diversi brand del food & wine conta, tra gli altri, Allegrini, Bellavista, Nonino, Domori, Masi, Biondi Santi, Calvisius, Bertani, Livio Felluga, Ca’ del Bosco, Ferrari Trento, Illy Caffè, Ornellaia e molti altri - c’è “Adotta una Scuola”, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, volto a creare percorsi di formazione personalizzati e collaborativi fra scuole e imprese, mirati a ridurre il divario tra domanda e offerta di profili tecnici e professionali, grazie a programmi didattici strutturati insieme più in linea con le esigenze delle aziende di alta gamma. Giunto quest’anno all’edizione n. 3, il programma fino ad oggi ha coinvolto 33 imprese Altagamma, 39 scuole, 120 classi e 2.500 studenti.

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