Il giorno dell’esordio della Nazionale di calcio agli Europei 2024 di Germania è domani, 15 giugno: alle 21 a Dortmund l’Italia sfida l’Albania. Ma alcuni azzurri potremmo vederli anche nella doppia veste di calciatori e attori perché a partire, sempre da domani, entrerà nel circuito televisivo Rai lo spot realizzato dalla Figc-Federazione Italiana Giuoco Calcio insieme al Ministero dell’Agricoltura per promuovere i prodotti a marchio Dop e Igp. I protagonisti? Il ct Luciano Spalletti, ed i calciatori Gianluigi Donnarumma, Matteo Darmian, Lorenzo Pellegrini, Riccardo Orsolini (che in realtà non fa parte della spedizione tedesca, ndr) e Mattia Zaccagni. Lo spot è stato realizzato nel ritiro: si vedono gli azzurri pianificare un’incursione nella dispensa di Coverciano per accaparrarsi quanti più prodotti made in Italy da portarsi in Germania, come abbiamo raccontato, nei giorni scorsi, su WineNews, ricordando che Mister Spalletti è anche il primo Ct produttore di vino. Una sorta di “convocazione” dei cibi, chiaramente scegliendo i migliori e quindi puntando su marchi Dop e Igp, caratterizzati dai concetti di territorio, tutela, tecniche di produzione, controlli e tracciabilità. Ma il piano viene scoperto proprio da Spalletti che però si rivelerà un complice inaspettato dei calciatori. L’obiettivo dello spot è chiaro: mostrare e valorizzare il legame che ogni italiano ha con i prodotti del proprio territorio, soprattutto quando magari si deve partire per un viaggio all’estero.
Il video è stato presentato in anteprima, nei giorni scorsi, ad Eataly Milano Smeraldo a Milano, alla presenza, tra gli altri, del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e del Presidente Figc, Gabriele Gravina. Una seconda presentazione, sempre insieme a Lollobrigida, è in programma domani a Casa Azzurri a Iserlohn, quartier generale della Nazionale in Germania. “Lo spot entrerà nelle case degli italiani, anche all’estero - ha detto il Ministro - abbinare lo sport e il cibo automaticamente fa percepire quanto benessere derivi da entrambi gli elementi. Parlando di agroalimentare con la contaminazione di secoli di storia, siamo in grado di produrre una Treccani dal punto di vista della qualità che racconta la connessione intima tra il prodotto e il territorio di provenienza, che è anche valore ed è l’elemento economico. Se il sistema riesce a collaborare su punti di interesse nazionale, siamo imbattibili”. La Russa, grande appassionato di calcio e noto tifoso dell’Inter, ha puntato l’accento sul concetto di “difesa”, una delle caratteristiche della Nazionale di calcio italiana e da sempre suo punto di forza: “difendere la nostra realtà agroalimentare passa soprattutto dallo smontare chi la vuole utilizzare levandogli la qualità e lasciando solo il nome”, ha detto. Poi un consiglio: “il prossimo spot potrebbe essere fatto con i calciatori stranieri che giocano in Italia e che, nelle interviste, dicono sempre che in Italia si trovano bene perché si mangia bene”. Per Gravina invece lo spot “rappresenta una progettualità di valore. La collaborazione tra Figc e il Ministero dell’Agricoltura è uno degli esempi più belli di come l’Italia si possa rappresentare unita e possa fare sistema, una cosiddetta “best practice” che valorizza due delle eccellenze italiane più riconosciute e apprezzate al mondo: il calcio e il buon cibo - ha detto - gli Azzurri, oltre a essere atleti di livello, devono anche rappresentare dei buoni esempi. Sono sicuro che il messaggio raggiungerà le case di milioni di italiani, sensibilizzandoli verso un’alimentazione equilibrata e corretti stili di vita”.
Non resta che augurarsi un lungo cammino della Nazionale nella competizione: anche perché, più gli Azzurri andranno avanti nella fase finale, più italiani vedranno lo spot in tv. L’Europeo vinto nel 2021 non è l’unico titolo da difendere: l’Italia è leader in Europa per le produzioni Dop e Igp, un comparto che, come evidenziato dall’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, vale oltre 20 miliardi di euro di valore alla produzione assicurando un contributo del 20% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano. Risultati alla cui base c’è la grande solidità della Dop Economy nazionale: un sistema organizzato, che conta 296 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura e oltre 195.000 imprese delle filiere cibo e vino, con un numero di rapporti di lavoro stimati per la prima volta a 580.000 unità nella fase agricola e a 310.000 nella fase di trasformazione.
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