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IL MERCATO

Vino, vendite in gdo Italia a -2,5% in volume (e +0,6% a valore) nei primi 6 mesi 2024

Crescono solo gli spumanti (+4,2%) grazie al boom degli Charmat non Prosecco. I dati Nielsen-IQ elaborati dall’Osservatorio Uiv-Ismea
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Vino, vendite in gdo Italia a -2,5% in volume (e +0,6% a valore) nei primi 6 mesi 2024

Le vendite di vino in grande distribuzione italiana, nel 2024, continuano a rallentare. Dopo un marzo sottotono (nonostante l’anticipo della Pasqua), l’ultimo trimestre ha trascinato in negativo i saldi semestrali delle vendite con un complessivo -2,5% a volume, combinato disposto di un -3,4% di fermi e frizzanti (soprattutto nella componente rossa) e +4,2% degli spumanti. In lieve crescita (+0,6%) il controvalore complessivo delle vendite in Gdo di vini e spumanti italiani, che sfiora 1,4 miliardi di euro, per effetto di un -0,1% dei fermi e di un +3,5% delle bollicine. Una contrazione - sul fronte dei volumi - che porta il semestre al minimo storico dal pre-Covid (-9,5% sul 2019), a conferma delle difficoltà di fermi e frizzanti (-13,5%) nell’ultimo quinquennio e della virata verso le bollicine, cresciute nel periodo del 33%. A trainare la spumantistica, ormai da oltre un anno a questa parte, la crescita di quei prodotti Charmat non Prosecco, che gli italiani sembrano aver scoperto come base ideale per farsi lo spritz a casa. A dirlo i dati Nielsen-IQ elaborati dall’Osservatorio Uiv-Ismea, che confermano il trend evidenziato anche dai dati Circana analizzati da WineNews.
Focalizzando l’analisi sulle dinamiche del trimestre aprile-giugno, spiega una nota, gli acquisti di vino registrano una contrazione complessiva del 3,9% nei volumi a cui si accompagna anche una flessione del -2,7% della spesa. La novità del trimestre aprile-giugno è infatti un momentaneo affievolimento su base tendenziale della dinamica inflattiva, con i prezzi medi del totale vini e spumanti che registrano un timido +1,2% (contro il +5,6% di marzo) e le bollicine addirittura in flessione (-1,3%). Una battuta di arresto quella degli sparkling, probabilmente determinata dal destocking di prodotto non consumato a Pasqua, che si riflette anche sui volumi: se il tendenziale gennaio-marzo segnava un +11,7%, il confronto anno su anno del consuntivo aprile-giugno registra un -3,5%.
Arriva l’estate, e i conti dei rossi si fanno sempre più “rossi”: -5% il saldo volumico del semestre, contro il -2% dei bianchi e un -1% dei rosati. Bianchi e rosati che entrando nella stagione da consumo incominciano a sentire pressioni verso l’alto dei prezzi medi, attestati a +5%. Interessante anche la dinamica dei biologici, per una volta meglio performanti rispetto ai vini convenzionali, probabilmente a causa di spinte sui prezzi più contenute, attorno a +2%. E se - per dell’Osservatorio Uiv-Ismea - l’inflazione continua a sostenere i vini comuni (+5% il prezzo medio, con -6% sui volumi venduti), sono i vini Dop e Igp a subire maggiori erosioni nelle vendite (attorno a -3%).

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