Con il 37,5% di superficie utile coltivata bio, la Toscana si conferma la terra del biologico, a fronte di una media nazionale del 19,8%: un primato che si accompagna ad un altro record, quello del peso delle imprese bio rispetto alle aziende agricole totali, che in Toscana è quasi il doppio rispetto al dato nazionale: il 13,3% contro il 7,4%. Sono questi i dati che emergono dalla ricerca Ismea, diffusi in occasione della presentazione di “Buy Food Toscana” (23-24 ottobre), edizione n. 6, la vetrina internazionale del gusto della regione, che vedrà l’incontro tra 65 produttori certificati a Indicazione Geografica e buyer da 19 Paesi.
La Toscana è dunque la patria del biologico, con un valore molto superiore rispetto alla media italiana e ampiamente sopra la soglia del 25% fissata dalla strategia “Farm to Fork” dell’Unione Europea per il 2030. In aumento anche i produttori del settore, che crescono dell’8,7%, contro il +1,9% della media italiana, per un totale di aziende che sfiora le 7.000 unità. Nonostante le difficoltà affrontate dal comparto sul piano nazionale nel 2022 (anno di riferimento dei dati), l’Olio Toscano Igp continua ad essere il prodotto di punta dell’export, con un valore di circa 25 milioni di euro, pari a poco meno di un terzo di tutte le esportazioni a Indicazione Geografica della Toscana. Seguono i Cantuccini Igp con 21,5 milioni di euro (+1% sul 2021), il Prosciutto Toscano Dop con 16 milioni di euro (+2% sul 2021) e il Pecorino Toscano Dop con 9,4 milioni di euro (Osservatorio Ismea-Qualivita).
Tra i Consorzi e le associazioni presenti a “Buy Food Toscana” 2024 ci sono anche l’Agnello del Centro Italia Igp, il Farro della Garfagnana Igp, l’Olio di Lucca Dop, il Marrone del Mugello Igp, la Cinta Senese Dop, i Cantuccini Toscani, il Miele della Lunigiana Dop e l’Olio Toscano Igp, il Pane Toscano Dop, la Finocchiona Igp, il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp, l’Aglione della Valdichiana e il Marrone di Caprese Michelangelo Dop.
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