Le “Top 100” dei vini, piaccia o non piaccia, funzionano, e sanno in qualche modo influenzare il mercato. E mentre già sono uscite quelle dei “Best Buys” e della “Cellar Selection” by Wine Enthusiast, e la classifica dei 100 migliori vini del mondo (e d’Italia) di James Suckling, da domani, martedì 12 novembre, sempre con la ormai “classica” formula del “count down”, debutterà anche la “Top 100 Wines of the Year list” by Vinous (diretto da Antonio Galloni), che “rappresenta l’apice della qualità, valore e di emozione nel mondo del vino, come stabilito dal nostro team di critici esperti, più che una semplice lista dei nostri vini con i punteggi più alti”, spiega il critico.
Intanto, oggi, è iniziato il count down storico della “Top 10” by “Wine Spectator”, la classifica riconosciuta come la più influente sul mercato. Ed è subito Italia: al n. 10 c’è lo Chardonnay Russian River Valley 2022 di Ramey, uno dei nomi più prestigiosi della California per questa varietà, mentre al n. 9 si va nelle Langhe, con il Barolo Albe 2020 di G.D. Vajra, una delle griffe più affermate del territorio.
Un buon inizio, dunque, per l’edizione 2024, che, nel 2023, fu un trionfo per l’Italia, non solo con il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano al n. 1, con la cantina gioiello dell’imprenditore brasiliano Andrè Esteves e guidata da Bernardino Sani capace di ripetere il successo conquistato, negli anni, dal Solaia 1997 di Antinori nel 2000, dall’Ornellaia 1998 di Tenuta dell’Ornellaia nel 2001 (oggi di Frescobaldi, all’epoca di Lodovico Antinori, ndr), dal Brunello di Montalcino 2001 Tenuta Nuova di Casanova di Neri nel 2006, e dal Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido nel 2018. Ma anche per altri due vini italiani in “Top 10”, il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino al n. 5, ed il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020 di Antinori al n. 7, e per un territorio in particolare, il Chianti Classico, capace di piazzare ben 7 vini in classifica, di produttori come Antinori, Castello di Bossi, Arceno, Fèlsina, Castello di Querceto, Poggerino e Cecchi (su 24 italiani nel complesso, sui 20 nel 2002).
Se il n. 1 della “Top 100” by “Wine Spectator” si conoscerà solo venerdì 15 novembre, per la classifica complessiva si dovrà aspettare lunedì 18 novembre. Ma, per l’Italia, come sempre, le aspettative possono essere alte, visto la qualità dei vini italiani e la passione degli americani per le nostre produzioni, come raccontato, a WineNews, da Elison Napjus, italian editor della rivista Usa, in questo video.
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