In Francia c’è da tempo un tema che rimane centrale nel mondo del vino, specialmente tra i piccoli produttori, ed è quello del trasferimento dei vigneti in eredità all’interno della stessa famiglia. Un passaggio che, in molti casi, è messo a dura prova dalla tassa di successione, ritenuta troppo alta, e che renderebbe più complicata la vita dei produttori a mantenere i propri terreni favorendo l’arrivo dei grandi gruppi che hanno disponibilità finanziarie diverse (come, in qualche modo, racconta l’investimento di Lvmh, che, per 15,5 milioni di euro, ha rilevato 1,3 ettari di vigneto del Domaine Poisot in Borgogna, come abbiamo raccontato qui.
Nel tempo non sono mancate le richieste, come quella della Confédération Nationale des Producteurs de Vins et eaux de vie de vin à Appellations d’Origine Contrôlées (Cnaoc) che aveva chiesto di ampliare il regime Dutreil (un meccanismo creato per favorire il trasferimento delle imprese familiari con il beneficio di vantaggi fiscali a condizione di rispettare determinati criteri) al mondo agricolo con un’esenzione del 75% dall’imposta sui trasferimenti o sulle donazioni.
Un appello che sembra aver centrato un primo importante risultato, visto che è stato centrale, riporta il sito francese Vitisphere, nell’esame del disegno di legge finanziaria per il 2025 (Plf), in cui i deputati hanno adottato con 86 voti a favore e 10 contrari un’esenzione dalla “imposta di successione o donazione fino al 75% del valore del terreno e senza alcun tetto” ma “a condizione che rimanga di proprietà del donatario, erede e legatario per quindici anni dalla data del trasferimento a titolo gratuito”. Via, quindi, all’attuale tetto di 500.000 euro.
“L’emendamento - ha riassunto la deputata Françoise Buffet Bas-Rhin, (Ensemble Pour la République) - mira a migliorare le condizioni per il libero trasferimento delle aziende agricole a conduzione familiare allineando le norme fiscali applicate in caso di trasferimento di terreni agricoli con quelle dell’azienda familiare”. Ma il futuro è tutto da scrivere, si parla di un ricorso che potrebbe rimescolare le carte di una questione cruciale per tanti piccoli viticoltori francesi.
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