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VINO E TERRITORI

Valpolicella, vendemmia da 950.000 quintali, 330.000 per Amarone e Recioto: “tuteliamo la qualità”

Il Consorzio fa il punto sulla raccolta 2024. Il presidente Christian Marchesini: “vini che rispecchiano l’autenticità e l’eccellenza del territorio”
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L’appassimento dell’Amarone e del Recioto della Valpolicella

È uno dei territori più blasonati e prestigiosi del mondo del vino, patria di uno dei più grandi rossi italiani, l’Amarone, vino unico per le sue caratteristiche grazie al metodo dell’appassimento (in lizza per il riconoscimento Unesco) che lo fa apprezzare sempre più ai consumatori del mondo, e, ovviamente, dalla critica internazionale (con l’Amarone della Valpolicella Classico 2015 di Bertani premiato come “Vino dell’Anno” 2024 da James Suckling, uno dei critici enoici più influenti al mondo). Ma la Valpolicella è questo ed anche altro, un territorio che abbraccia anche vini come Ripasso, Recioto e Valpolicella, muovendo intorno al comparto enoico un giro d’affari stimato superiore ai 600 milioni di euro (di cui oltre la metà arrivano dalle performance dell’Amarone), conquistando, da lunga data, i mercati anglosassoni e Nord europei in primis, ma non solo, e, da ultimo, quelli dell’estremo Oriente.
Adesso, terminata la vendemmia 2024, il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, che rappresenta oltre 2.400 aziende tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori su un territorio di produzione che si estende in 19 Comuni della provincia di Verona, dalla Valpolicella fino alla città scaligera che detiene il primato del vigneto urbano più grande dello Stivale (8.600 ettari), fa il punto su una raccolta che, nonostante le sfide, conferma ancora una volta questo territorio come uno dei protagonisti più rilevanti del panorama vitivinicolo italiano. E che ha deciso, ancora una volta, di puntare sulla qualità. “Le operazioni di raccolta - ha spiegato il presidente Christian Marchesini - hanno interessato circa 8.600 ettari di vigneti, con una produzione complessiva di circa 950.000 quintali di uva. Tuttavia, solo una selezione accurata di circa 330.000 quintali è stata certificata idonea per la delicata fase di appassimento, destinata alla produzione dei prestigiosi Amarone della Valpolicella Docg e Recioto della Valpolicella Docg”.
La vendemmia in Valpolicella si articola, infatti, in due fasi distinte: nella prima fase, particolarmente delicata, le uve destinate all’appassimento vengono selezionate con estrema precisione e raccolte esclusivamente a mano. Questi grappoli vengono poi riposti in cassette e trasportati nei fruttai, dove inizierà il processo di essiccazione naturale, indispensabile per conferire ai vini la loro complessità e ricchezza aromatica. La seconda fase della vendemmia riguarda, invece, le uve destinate alla pigiatura immediata per la vinificazione del Valpolicella Doc e del Valpolicella Ripasso Doc. Anche in questa fase la raccolta è rigorosamente controllata, con l’impiego di attrezzature meccaniche solo laddove possibile, senza mai compromettere la qualità del prodotto finale.
“Ogni quintale di uva - continua Marchesini - sia destinato all’appassimento che alla vinificazione immediata, viene certificato da un organismo di controllo riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura. Questo processo garantisce una produzione tracciabile e sicura, in grado di offrire vini di altissima qualità e rispettosi della tradizione. La complessità e il rigore che caratterizzano ogni fase della produzione, dalla raccolta nei vigneti fino alla vinificazione nelle cantine, assicurano vini che rispecchiano appieno l’autenticità e l’eccellenza del nostro territorio”.

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