La comodità e il risparmio sono tra i fattori che spingono maggiormente gli italiani a fare la spesa online. Una modalità che ha rivoluzionato il modo in cui gli italiani fanno acquisti, offrendo comodità e varietà senza precedenti. Questa tendenza è stata accelerata dalla pandemia, tanto che diversi supermercati e app si sono oggi adattati per sviluppare i propri servizi online e, in molti casi, sostituire la tradizionale maniera di fare la spesa recandosi fisicamente al supermercato. A dirlo è un’indagine di YouGov che ha indagato su comportamenti, abitudini e preferenze di un campione di 1.051 individui in Italia, rappresentativo della popolazione nazionale maggiorenne per fasce d’età, genere e area geografica.
La spesa online è disponibile per circa sei italiani su dieci, la spesa fisica con consegna a casa per quasi la metà degli italiani, e il servizio “Click & Collect”, vale a dire l’acquistare articoli online e ritirarli personalmente presso il supermercato, per circa quattro su dieci. Un dato da sottolineare da questa prima analisi, spiega YouGov, è che per il 14% degli italiani nessuna delle precedenti modalità di spesa alternative è disponibile nella propria zona di residenza. Questa è una condizione particolarmente presente al Sud, dove circa due persone su dieci non hanno accesso alle menzionate modalità di spesa. Riguardo alle modalità di spesa online disponibili in Italia, la ricerca evidenzia come è soprattutto nel Nord Ovest dell’Italia che è possibile fare la spesa senza doversi recare personalmente al supermercato. In questa macro-area, infatti, i servizi di spesa online (76%) e “Click & Collect” (58%) sono significativamente più alti che nel resto del Paese. Il servizio spesa fisica con consegna a casa, invece, vede invece una distribuzione omogenea in tutta l’Italia.
Sull’effettivo utilizzo della spesa online, l’indagine sottolinea che, nelle zone in cui essa è disponibile, più di un quarto degli italiani (27%) afferma di averla utilizzata negli ultimi 3 mesi, senza particolari differenze di utilizzo tra uomini e donne o tra diverse fasce di età. Non sorprende che sia ancora il Nord Ovest la zona in cui il fenomeno è maggiormente popolare (32% di utilizzo negli ultimi 3 mesi). Ma è nel Nord Est che i dati sottolineano una differenza interessante: per quanto sia più disponibile in questa zona che nel Sud e nelle Isole, soltanto il 21% dei rispondenti afferma di averla utilizzata negli ultimi tre mesi, una quantità significativamente più bassa della media nazionale. YouGov offre anche dei dati sull’ammontare della spesa online mensile sostenendo che la maggior parte dei clienti “online” (33%) non supera i 100 euro mensili, ed in totale quasi 6 italiani su 10 non superano i 200 euro. Vi è però anche chi spende più di questa cifra, quasi il 20% spende dai 201 ai 300 euro, e l’8% dai 301 ai 400 euro. Oltre questa cifra, la percentuale dei clienti diminuisce ulteriormente.
Riguardo ai supermercati più scelti per la spesa online, Esselunga è in testa (52%) seguita da Conad (44%), Lidl (33%) e Carrefour (31%). Ma i supermercati non sono gli unici che offrono un servizio di spesa online. Oggi anche alcune app propongono lo stesso servizio di acquisto online e spesa a casa, sia consegnando i prodotti dei supermercati, che quelli di altri produttori. Saldamente al primo posto tra le app per la spesa online più considerate si trova Amazon (72%), seguita da Just Eat (43%), Glovo (41%) e Deliveroo (41%), secondo i dati YouGov.
Passando in rassegna i vantaggi e svantaggi della spesa online, continua YouGov, per gli italiani, la comodità e il risparmio di tempo sono in assoluto i vantaggi principali di questa innovazione (rispettivamente il 60% e il 51% delle volte). È soprattutto la fascia d’età 45-54 anni che valuta il risparmio di tempo (59%), presumibilmente indicazione di una vita particolarmente impegnata tra il lavoro e la famiglia. Così come, possibilmente per lo stesso motivo, i giovani dai 25 ai 34 anni ne apprezzano particolarmente la flessibilità d’orario (42% contro 32% del totale popolazione). Al contrario, i maggiori svantaggi di questa tipologia di spesa secondo gli italiani sono l’impossibilità di vedere gli articoli di persona prima di comprarli e il costo della spedizione (57%, 46%), seguiti dalla possibilità di errori durante quest’ultima (33%). In questo caso, la fascia d’età più alta della popolazione, oltre i 55 anni, sembra meno preoccupata dei tempi di spedizione (17% contro il 21% del tot popolazione), al contrario dei giovani (18-34 anni, 30%), forse maggiormente abituati ad un ritmo di vita frenetico o semplicemente più impazienti.
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