
Se poco o niente è cambiato sul fronte dei limiti del tasso alcolemico, molto si sono inasprite le sanzioni dallo 0,8 in avanti, ma principalmente il nuovo Codice della Strada ha avuto effetti tangibili sul cambiamento dei consumi e, nonostante le “smentite” del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sulla loro dimunuzione, diverse sono state le iniziative da parte degli operatori del settore per sostenere il consumo moderato e consapevole di vino, a tavola (dal test di Quattroruote all’iniziativa dei consorzi del Prosecco). E mentre ristoratori e locali lamentano empiricamente un calo dei consumi di vino e alcolici, le evidenze scientifiche arrivano dall’ultimo report sul tema condotto da Cga by Niq che ha indagato sugli effetti delle nuove normative sul settore Horeca: un documento utile per individuare quali saranno le principali sfide e opportunità per il comparto, identificando non solo i profili dei consumatori più inclini a modificare le proprie abitudini, ma anche le strategie da mettere in atto in risposta al nuovo quadro normativo.
Lo studio, innanzitutto, evidenzia un alto tasso di consapevolezza del campione riguardo all’entrata in vigore della nuove norme stradali, con quasi la metà degli intervistati (46%) che prevede di modificare le proprie abitudini di consumo e socializzazione: una dichiarazione particolarmente diffusa nel 49% dei Millennials (i nati tra il 1981 e il 1996, ndr) e nel 55% degli abitanti di Milano. In generale, il 44% degli italiani si dice propenso a moderare la frequenza delle uscite in bar e ristoranti e, nello specifico, i più intenzionati a ridurre le uscite sono soprattutto i giovani della Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012, ndr) con un +12%, insieme agli abitanti di grandi centri urbani dove la movida non manca, come Roma (+9%) e Milano (+3%). C’è poi un’altra tendenza che, come si è visto anche in altri studi, non necessariamente è dovuta all’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, ma che in qualche maniera è ad esso collegata: il 37% dei consumatori è sempre più ben disposto a optare per le bevande No Alcol, un trend trainato ancora una volta soprattutto dalla Gen Z (+7%), ma meno diffuso tra i Millennials (-6%), che più volentieri riducono il consumo di alcol, ma senza sostituirlo con alternative analcoliche. E così in questo contesto emerge, in particolare tra la Gen Z (+6%) e i Millenials (+5%), un’ulteriore dinamica: la propensione verso alternative No/Low alcol, cioè quelle bibite dealcolate, come la birra analcolica e i mocktails, ovvero le bevande che imitano i cocktail classici ma senza l’utilizzo di alcol.
In chiusura dell’indagine risalta, dunque, come la Gen Z sembra distinguersi per un atteggiamento più cauto e consapevole nei confronti dei consumi fuori casa: una modifica di consumi e esigenze che il settore Horeca è perciò chiamato a intercettare. “L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada potrebbe rappresentare un momento di cambiamento per il settore Horeca, con sfide da affrontare, ma anche nuove opportunità da cogliere - ha sottolineato Beatrice Francoli, Sales account development Cga by Niq - in momenti come questi, è fondamentale comprendere a fondo le dinamiche di mercato e le trasformazioni in atto, affinché i player possano adattarsi in modo efficace, rivedendo le proprie strategie di approccio ai consumatori. Premiumizzazione, marketing mirato, posizionamento strategico dei prodotti e piani promozionali innovativi sono solo alcune delle leve che i brand potrebbero adottare nel prossimo futuro”.
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