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STRATEGIE

Vino & affari: Cantine Paololeo acquisisce l’azienda vitivinicola Candido, a San Donaci

Cresce ancora il progetto della famiglia Leo, che punta a preservare realtà importanti del territorio pugliese, tra produzione ed enoturismo

Senza battute d’arresto, continua il fenomeno del “mergers & acquisitions” nel panorama del vino italiano: l’ultima operazione in questo senso, arriva dalla Puglia, dove Cantine Paololeo, uno dei nomi più prestigiosi del vino regionale, ha acquisito l’azienda vinicola Candido, fondata nel 1929, ed oggi con una capacità produttiva intorno alle 250.000 bottiglie. Tutto a San Donaci (Brindisi), in un progetto all’insegna della continuità: “si tratta di un passo importante per la storia della cantina e del territorio, perché il nome dell’azienda resterà fortemente legato alla sua comunità”, spiega una nota.
Con questo nuovo acquisto, dunque, si arricchisce il progetto di Paolo Leo, fondatore di Cantine Paololeo (nel 1989), di investire nel territorio pugliese, preservando eredità importanti, anziché fondare nuove aziende. Dopo Alture, progetto in Valle d’Itria che ha permesso ad un piccolo gruppo di viticoltori di mantenere la propria attività garantendo loro la continuità nell’acquisto delle uve per la produzione dei vini simbolo del territorio, e il recupero dell’antica Cantina Sociale di Monteparano, che dà lavoro a 150 viticoltori di piccole dimensioni, ora l’acquisto di Candido preserva una splendida cantina del Salento fondata nel 1929 e legata al lavoro di quattro generazioni.
“Siamo di San Donaci e il nostro cuore è qui - afferma Paolo Leo - e poter acquisire una cantina che fa parte della storia del nostro paese e che ho sempre ammirato è per me un orgoglio e un onore. Custodiremo questo patrimonio in modo rispettoso e attento: manterremo e potenzieremo la produzione vinicola, ma ne faremo anche un luogo dedicato all’enoturismo. La splendida location, infatti, diverrà un luogo di conoscenza del vino e di promozione di San Donaci e del Salento più in generale”. Il turismo del vino è, infatti, un comparto in costante crescita per il territorio del Salento: con oltre 4 milioni di presenze annuali, rappresenta un volano straordinario per fare conoscere nel mondo un angolo d’Italia meraviglioso. Una crescita che caratterizza anche la domanda di vino del Salento, oggi una delle aree vitivinicole più importanti d’Italia.
L’impegno della Paololeo sarà quello di rinnovare l’identità della cantina Candido, mantenendo, però, i vini simbolo: “Cappello di Prete, Duca D’Aragona e Immensum continueranno ad essere i vini bandiera - afferma Nicola Leo, enologo della Paololeo - sono vini che hanno contribuito a scrivere la storia dell’enologia pugliese e vogliamo continuare a valorizzarli, unendo la forza della tradizione a una visione innovativa e consapevole del presente”.
L’acquisizione sarà, inoltre, un acceleratore alla già ottima crescita registrata da Cantine Paololeo negli ultimi anni: nel 2023, infatti, l’azienda aveva registrato un fatturato pari a 22 milioni di euro, con 4 milioni di bottiglie prodotte, nel 2024 lo stesso indice incrementava a 23 milioni di euro, con 5 milioni di bottiglie, e nel 2025 la previsione, anche grazie al contributo di Candido, è di raggiungere quota 25 milioni di euro (oltre +8,5% sul fatturato dell’anno precedente), con 5, 5 milioni di bottiglie prodotte.

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