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ACQUISIZIONI

Il made in Italy che conquista: Ferrero compra Kellogg e Sanpellegrino potrebbe tornare italiana

Il Gruppo dolciario fondato ad Alba ha raggiunto un accordo con il “big” dei cereali per la prima colazione per un valore di 3,1 miliardi di dollari
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Ferrero ha raggiunto accordo per acquistare Kellogg per 3,1 miliardi di euro

Generalmente siamo più abituati a sentire notizie di brand italiani che passano di mano, acquistati da grandi gruppi stranieri, un trend da cui l’agroalimentare non è esente, con il suo valore, il know-how e una tradizione che fa “gola” al mondo. Effetto della globalizzazione, dei tempi che cambiano, e non solo, di sicuro la perdita di controllo del “made in Italy” da parte di aziende italiane è un fenomeno che ha fatto e continua a far parlare, nonostante ogni caso abbia una storia e uno sviluppo da dover analizzare singolarmente. Ma questa volta è accaduto l’opposto e l’Italia ha “conquistato” l’America. Il Gruppo Ferrero, fondato ad Alba, in Piemonte, nel 1946, una delle maggiori aziende dolciarie a livello internazionale, con oltre 35 brand iconici (tra cui Nutella, Kinder e molti altri) venduti in oltre 170 Paesi, e più di 47.000 dipendenti, ha raggiunto un accordo per acquistare Wk Kellogg, tra i “big” nella produzione dei cereali per la prima colazione e con una lunga e prestigiosa storia ultracentenaria alle spalle, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di dollari. L’acquisizione, che abbraccia la produzione, la commercializzazione e la distribuzione dell’iconico portafoglio di cereali per la colazione di Wk Kellogg Co negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi, fa parte del piano di crescita strategica di Ferrero e amplia la portata dell’azienda in più occasioni di consumo con marchi rinomati e dalla forte rilevanza per i consumatori.
“Questa è più di una semplice acquisizione - ha dichiarato Giovanni Ferrero, presidente esecutivo Gruppo Ferrero - rappresenta l’unione di due aziende, entrambe con una gloriosa tradizione e generazioni di consumatori fedeli”.
Intanto, nei giorni scorsi, è tornata italiana anche la storica azienda italiana di alimenti per l’infanzia Plasmon, comprata dal big alimentare italiano NewPrinces Group, nuovo nome assunto di Newlat Food, multinazionale con sede a Reggio Emilia, dalla statunitense Kraft Heinz, quotata a Wall Street, per circa 120 milioni di euro, con un accordo vincolante che riguarda l’acquisizione delle attività italiane di baby e specialty food di Kraft Heinz, inclusi i marchi Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba. E NewPrinces ha acquisito lo storico stabilimento Plasmon di Latina che impiega circa 300 persone e produce ogni anno circa 1,8 miliardi di biscotti per il mercato italiano, ma che continuerà a produrre per Heinz Baby Food per il mercato britannico in virtù di un accordo di copacking. Già nel 2015 NewPrinces aveva acquistato lo stabilimento di Ozzano Taro, a Parma, da Kraft Heinz, specializzato nella produzione di latte liquido e in polvere per neonati, di cui è l’unico impianto in Italia attivo nella produzione, e prodotti per diete speciali.
E chissà che l’Italia non possa brindare anche ad un “ritorno a casa”, quello di Sanpellegrino. Secondo indiscrezioni media, Nestlé starebbe valutando l’ingresso di investitori italiani nel capitale del gruppo che controlla oltre a Sanpellegrino i marchi Levissima e Acqua Panna. A confermare l’ipotesi, riportata da una fonte riservata, sarebbero i primi incontri organizzati da alcune banche d’affari, che avrebbero iniziato a presentare l’opportunità a gruppi industriali e finanziari del nostro Paese. Sanpellegrino, presente in 120 Paesi, fondato nel 1899, è uno dei brand italiani più iconici nel mondo.

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